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200 franchi bastano alla Rsi? Forse è vero!

La Rete 2 della Rsi persiste nel tagliare i servizi sportivi appena trasmessi dalla Rete Uno. Ultimo recentissimo esempio: venerdì 21 marzo. La Rete ammiraglia, nell’RG delle 12.30, propone un inserto sportivo con due bei commenti, dapprima riguardo alla partita di hockey Ajoie-Lugano (Paolo Laurenti); poi Omar Gargantini lancia la sfida della nostra Nazionale con un’intervista a Embolo, per l’occasione promosso capitano, vista l’assenza di Granit Xhaka. Replicato alle 13 su Rete 2, tale inserto viene epurato di questi due contributi. Perché? Mah, chissà chi lo sa!

Da tempo faccio presente questa discrepanza ai vertici della Rsi, Mario Timbal compreso. Le risposte ricevute sono evasive, per nulla soddisfacenti. Mi è stato detto che la Rete 2 è quella destinata agli intellettuali, poco propensi agli agoni sportivi. Ho ribattuto con un elenco di intellettuali/scrittori prestati allo sport: da Mario Soldati a Gianni Brera, creatore di un’interminabile serie di neologismi entrati nella lingua italiana (Abatino per il sommo Gianni Rivera, Rombo di tuono per Gigi Riva, Bonimba per Roberto Boninsegna, libero per tutti quelli che ricoprivano questo ruolo oggi scomparso), da Giovanni Arpino (Premio Strega nel 1964 e Premio Campiello nel 1980) a Gianni Mura, che a sua volta vinse il Premio Grinzane Cavour nel 2007 col suo romanzo “Giallo su Giallo”, nato dalla sua pluriennale esperienza di suiveur al Tour de France. Ma niente, su Rete 2 lo sport resta mutilato.

Siccome ho lavorato per due decenni alla Rsi e so come funzionano i tagli dei nastri, mi chiedo se valga la pena d’impegnare un tecnico per questa indigesta epurazione. Forse oggi con il digitale l’operazione è diventata più semplice. Ma ne val davvero la pena, Mr. Timbal?