Con l’avvicinarsi della presidenza di Trump la questione degli ostaggi israeliani diventerà un nodo cruciale per la risoluzione della pace a Gaza. Di fatto lo è stata fin dall’inizio, anche se i propal fanno finta che non sia così. Una questione sulla quale l’Europa ha deciso di stendere un velo pietoso e far finta che il problema non esista. Tra i moralizzatori romantici che sognano ancora buoi e asinelli, soppiantati da bombe e droni, dovrebbero fare uno sforzo di immaginazione, quasi impossibile per le loro menti scarsamente dotate di empatia, e visualizzare i tunnel e le condizioni di schiavitù sessuali nelle quali sono condannati gli ostaggi rapiti che sono ancora in vita. Purtroppo questa situazione ha un tragico parallelo in Gran Bretagna, dove sta scoppiando lo scandalo delle gang di stupratori appartenenti alla “religione di Pace”, del quale non abbiamo eco (come mai?) nei media di casa nostra. Oltre 200’000 vittime in circa 20 anni, bambine rapite, violenze di gruppo di cui nessuno si è voluto occupare, per ragioni prevalentemente politiche e religiose.
C’è chi deve fare la guerra per difendere la sopravvivenza del proprio Paese (Israele) e chi ha le fette di salame mentali dell’ideologia romantica in un Medio Oriente idealizzato. Infine c’è chi in nome del multiculturalismo omette (= mentire) una situazione che in Europa ci sta rapidamente sfuggendo di mano.