Stop alla violenza contro le donne ma non a quella contro gli uomini! Senza ombra di dubbio la violenza deve essere combattuta! Tuttavia, sentendo molti addetti ai lavori si direbbe che la violenza sia una prerogativa maschile: e qui non ci sto! Sono un padre separato, sto pagando alimenti che mi generano molta ansia perché, se qualcosa si inceppa e in caso di difficoltà a generarli, l’ufficio anticipi alimenti, seguendo le pressioni della madre di mio figlio, pignora la casa, acquistata a suon di sacrifici. Questa è violenza o sono carezze? Mi limito a riportare le parole della nostra consigliera di Stato Carobbio durante un’intervista al Quotidiano del mese di novembre in merito alla violenza contro le donne: “È ora di codificare anche la violenza finanziaria che molte donne subiscono!”. Lei dimentica che il suo stipendio proviene anche da tasse pagate da uomini che subiscono violenza!
Ho lottato, ho chiesto di poter trascorrere più tempo con mio figlio, anche perché quale docente di scuola elementare so l’importanza di questo aspetto; è un investimento, un dovere, un piacere e significa favorire il bene del minore! Oltre ai classici Ddv, visto il disaccordo della madre, non sono riuscito ad andare. Questa è violenza domestica! Mi batto affinché due genitori che si trovano davanti a un giudice abbiano pari opportunità! Finora ho solo subìto il torto e la violenza di essere relegato ai Ddv e mi rammarico che l’infanzia di mio figlio volga quasi al termine! Questa è una violenza psicologica che nessun genitore si merita. Nella mia lotta ho incontrato giudici, sempre donne, di cui posso fare nomi e cognomi (ARP 15) che non sono neppure genitori, completamente incompetenti, che mancano totalmente di empatia, parziali. Si deve lottare contro la violenza verso l’essere umano perché, la violenza, non ha sesso.