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Gli sgravi sono errori da non ripetere

Nel dicembre 2003, oltre venti anni or sono, il preventivo del Cantone per il 2004 presentava tutta una serie di tagli alla spesa pubblica per ridurre il disavanzo contabile. Guarda caso negli anni precedenti erano stati approvati, a tappe, cospicui sgravi fiscali, sbandierati come sostegno al ceto medio, ma che si rivelarono ben presto solo un regalo ai contribuenti più benestanti. La conseguenza più evidente fu invece, come molti avevano previsto, la mancanza di risorse dello Stato per far fronte ai crescenti bisogni della società.
Arrivarono così le misure di contenimento della spesa che andarono a colpire la qualità dei servizi pubblici un po’ in tutti i settori ma soprattutto nel sociale e nella scuola. Basti ricordare la diminuzione dei sussidi per l’assicurazione malattia e l’ora settimanale in più (equivalente a una diminuzione salariale del 4%) inflitta ai docenti cantonali. Negli anni seguenti altri tagli colpirono il servizio pubblico come la non compensazione del rincaro, l’abolizione dei congedi di aggiornamento, il trasferimento di oneri ai comuni ecc.
Ora ci risiamo. Dopo che, in ottemperanza al decreto Morisoli, il servizio pubblico e il personale sono già stati colpiti, con il preventivo 2024, da misure di risparmio, ecco arrivare una nuova manovra fiscale, anche stavolta ostentata come rimedio miracoloso per le finanze cantonali.
Invece andrà a finire come vent’anni fa. Quanto regalato ai ricchi mancherà al servizio pubblico che ne subirà le conseguenze. Non ripetiamo gli errori del passato e votiamo un convinto NO alla riforma fiscale che privilegia i privilegiati.

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