laR+ Lettere dei lettori

Il bulletto razzista

Mi riaggancio a quanto scritto da Simonetta Caratti su laRegione del 27.1.2024.
Anch’io ai miei nipoti dico sempre: “Tieni duro, stai calmo, parla la lingua del paese, sei nato qui”. Ma per la maggior parte ci si confronta con cose antiche, con un muro difficile da scalfire! E si dice e si ripete “ma non è nulla di speciale! Sono solo ragazzate! Mio figlio? Non è possibile! È buono e gentile! Non farebbe male a una mosca!” E allora dopo tante offese, tanti insulti, cosa devo dire ai nipoti? Forse aspetta, china il capo, non rispondere, non fare violenza? Fai finta di nulla (fino a quando)! Anche se la rabbia ti spacca il cuore! No, gli dico: occhio per occhio... Di’ al bulletto che la sua pelle chiara non ti garba e come mai sei diverso da me? Se vuoi ce la possiamo cambiare la nostra pelle. Ci stai? Così ti renderai conto di quello che provo quando mi insulti, mi mortifichi e mi paragoni a una sc…a. E allora anche tu cambiando pelle e diventando “nero” dalla rabbia, ti accorgerai che hai sbagliato! E nel tuo intimo gli insulti e le offese saranno respinte dal tuo cuore.

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