laR+ Lettere dei lettori

Un popolo di eroi... per una lotta impari!

Pensiamo agli ucraini e al loro presidente Zelensky che, da più di un anno, si oppongono eroicamente all’esercito invasore di Putin. Lo stesso Prigozhin, capo della milizia privata Wagner, attiva in Ucraina al fianco dell'esercito russo, ha voluto commentare la situazione sul campo, dall'inizio della guerra a oggi. Per il capo dei mercenari, "non solo il conflitto avrebbe reso l'Ucraina la nazione più conosciuta al mondo, ma avrebbe anche contribuito a militarizzarla, al contrario di quanto auspicasse Mosca. Se l'Ucraina, all'inizio dell'operazione speciale, non disponeva di molti armamenti, ora ne ha abbastanza per fronteggiare adeguatamente l’esercito invasore. Se allora era in grado di mettere in campo un certo numero di soldati, ora ne ha 400mila. Le tanto evocate smilitarizzazione e denazificazione hanno, purtroppo, funzionato al contrario". Prigozhin ha poi elogiato le capacità militari di Kiev, spiegando che "gli ucraini hanno uno degli eserciti più forti del mondo, sono altamente organizzati e addestrati, la loro intelligence è ai massimi livelli e possono operare con uguale successo nell’ambito di un qualsiasi sistema militare". Non è cosa di poco conto riconoscere il valore dell'avversario. Sappiamo che il gruppo Wagner, autore della recente conquista della città di Bakhmut, ha subito molte perdite e che ha deciso di ritirarsi cedendo alle milizie russe le posizioni finora conquistate. Alcuni strateghi avanzano l’ipotesi che la presa di Bakhmut sia una vittoria di Pirro. Il ritiro dei mercenari della Wagner potrebbe essere stato motivato dalla preoccupazione che potesse capovolgersi la situazione sul campo e quindi convenisse defilarsi prima che fosse troppo tardi, salvando così la faccia e uscendo di scena in gloria dopo la conquista di Bakhmut!

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