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C'è del marcio in Danimarca... e anche a casa nostra!

Faccio riferimento alla trasmissione Falò del 23 marzo 2023 e al telegiornale delle ore 20 dell'8 marzo 2023 trasmessi dalla nostra Rsi.

Dalla trasmissione Falò risulta che nei rottami dei missili russi lanciati sull'Ucraina sono stati rilevati dei componenti fabbricati in Svizzera o da ditte che hanno da noi la loro sede legale. Quindi, mentre noi forniamo alla Russia anche materiale utilizzabile a scopi bellici, ci rifiutiamo di concedere agli stati che hanno acquistato da noi munizioni destinate alla contraerea, di riesportarle in Ucraina. Questo malgrado che secondo l'articolo 7 della convenzione dell'Aia, come spiegato nel corso della trasmissione dal signor Alex Farinelli, non siamo tenuti a impedire l'esportazione o il transito di armi e munizioni.

Nel corso del telegiornale delle ore 20 dell'8 marzo 2023 l'Udc ha fatto presente ai telespettatori che la Svizzera è neutrale da 120 anni. Peccato però che nessuno ha pensato di fare presente che nel corso della seconda guerra mondiale la Svizzera ha rifornito di armi sia le potenze occidentali che il Terzo Reich e anzi, dopo il crollo della Francia nel giugno 1940, il Terzo Reich ha richiesto, e ottenuto, che gli venisse consegnata la merce che la Svizzera aveva prodotto per le potenze occidentali.

Il loro presidente, di cui porto lo stesso nome di famiglia, ma fortunatamente solo quello, asserisce inoltre che (sperando che la mia traduzione dal tedesco sia corretta): “Non avremmo in tal caso più niente da dire sul meccanismo Ue di sostegno per l’Ucraina. In nessun caso la Svizzera si deve associare. È già stato un errore grave, di accettare ciecamente le sanzioni dell'Ue. Non ripetiamo lo stesso errore”. Bravo il mio omonimo. Se non avessimo accettato le sanzioni, le nostre banche avrebbero avuto serie difficoltà a continuare la loro attività e forse anche l'Ubs avrebbe fatto la stessa fine del Credito Svizzero. I suoi figli sono al sicuro in Svizzera, quindi la morte dei bambini ucraini sotto il bombardamento russo del teatro di Mariupol è per lui meno importante della nostra neutralità. Io non ci sto!

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