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Maledizione questi vecchi!

21 febbraio 2023
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Accidenti questi anziani che passano gli ultimi anni della loro vita tra il divano e il letto, queste persone che vivono una vita ripetitiva, "si svegliano, mangiano, interagiscono per un istante, poi tornano a riposarsi… e magari si inserisce da qualche parte una defecazione". (Vedi articolo di fondo del 4 febbraio de laRegione). Forse chi l’ha scritto voleva per un attimo risollevarci dalle disgrazie della vita, non era sua intenzione parlar male dei vecchi, ma solo fare dell’ironia. Sono finiti i tempi in cui l’anziano, grazie alla saggezza accumulata nell’arco della vita, era considerato da tutti, perché il suo sapere faceva scuola ai più giovani, che lo rispettavano. L’anziano è quasi sempre descritto come un peso, come un costo per la società, perché in questo mondo, dove si fa di tutto per essere belli, per avere un corpo perfetto, chi ha perso per sempre la bellezza si sente umiliato, indifeso e soprattutto inutile, per non essere più in grado di produrre. Allora che cosa dobbiamo fare noi vecchi? Distanziarci dall’ambiente esterno? Rintanarci nelle nostre case e isolarci per non dar adito ad esternazioni che ci feriscono, dimenticando il passato, il lavoro di una vita intera, le relazioni sociali d’un tempo? Perché si parla poco di chi cerca di stare al passo coi tempi interessandosi dei problemi sociali, cercando di non lasciarsi sopraffare dalle nuove tecnologie. Di chi dedica buona parte della vita ad aiutare i figli, a far sognare i nipotini raccontando storie emozionanti vissute. I giovani di oggi un giorno si sveglieranno anziani e si renderanno conto che riguarda anche loro.

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