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Europa pugnalata alle spalle

Jacques Pillet è un emerito giornalista e sotto la rubrica online "Bon pour la tête" scrive notevoli articoli sull’attualità. Tra l’altro su ciò che è accaduto di recedente al gasdotto 1 e 2 che collega/va Russia e Germania, come dire Russia ed Europa (e ci siamo dentro anche noi). I responsabili secondo Pillet si contano su due dita: Russia e Usa. Quale altra potenza poteva distruggere una simile infrastruttura blindata a 80-100 m sotto il Mar Baltico? La Russia, no. Putin sarà pazzo, ma masochista fino a ’sto punto no. Joe Biden, alla vigilia del sabotaggio, affermò con preveggenza: "Se i russi osano mettere piede in Ucraina, il Nord Stream non esisterà più!". Il segretario di Stato statunitense Antony Blinken sul New York Times dopo aver respinto ogni coinvolgimento del suo Paese nell’incidente, si è… felicitato: "È un’occasione formidabile di eliminare la dipendenza (dell’Europa, ndr) dal gas russo e impedire a Putin di proseguire nei suoi progetti imperialisti". Meno in linea con la versione ufficiale della Casa Bianca è l’esimio prof alla Columbia University Jeffrey Sachs, per il quale non c’è dubbio che a far saltare il Nord Stream sia stato l’esercito Usa. "Ciò danneggerà l’economia dell’Europa, perché la sua nuova costosissima dipendenza dal gas Usa – estratto dagli scisti bituminosi e trasportato liquefatto via mare – potrà durare decenni prima di essere stoppata definitivamente dalle fonti energetiche rinnovabili europee".

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