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La morte, le offese, senza un addio

C’è un senso, una ragione per ogni cosa. Anche alla morte c’è una ragione. E anche all’amore perduto. Se la morte ce lo porta via rimane sempre un amore. Assume una forma diversa, nient’altro. Non potrai più vedere la persona sorridere. Non le potrai più dare il conforto delle tue carezze. Non le arrufferai più i capelli. Ma quando questi sensi si indeboliranno, altri si rafforzeranno. La memoria diviene tua compagna. Tu l’alimenti, tu la serbi, ci danzi assieme. La vita deve avere un termine, l’amore no. Era una mamma, una nonna, una zia, una cugina. L’amavamo tanto!

Sono schiaffi per l’anima. Colpiscono la nostra autostima. Ci fanno sentire svalutati, incompresi, oltraggiati. Il desiderio di annientare e mortificare l’avversario, diviene forte, ma reagire alle offese non sempre risulta essere l’arma vincente. Spesso il silenzio è la migliore risposta, anche perché quando si è offesi si rimane irritati e poco lucidi. Il problema non si risolve e non guarisce le ferite. Non ci si libera neppure dallo shock, dall’umiliazione e dalla svalorizzazione che proviamo. Chi offende è sostanzialmente insicuro, invidioso, geloso, vuole attirare l’attenzione. Il suo agire è sovente determinato da paure, complessi d’inferiorità, narcisismo. Non ha argomenti. Cerchiamo allora di selezionare le persone che gravitano attorno a noi. Allontaniamoci dalle persone tossiche, ignoranti e presuntuose. Allontaniamoci da chi ci impedisce di proseguire e progredire nel cammino della nostra vita.

Sta morendo una generazione eccezionale; di essa, purtroppo, come si dice in gergo: "Ormai si è perso lo stampo". Gente che, senza particolari studi e indottrinamenti, con la mancanza di molte cose, è riuscita a educare i propri figli, insegnando loro i veri valori della vita, innanzitutto la dignità. Stanno morendo quelli che hanno sofferto di più. Quelli che hanno lavorato duramente e tanto, senza lamentarsi e/o far pesare i loro sacrifici. Loro si accontentavano di poco. Traevano gioia da un sorriso, da una carezza, da un semplice "grazie". Dopo tanti stenti e fatiche desideravano invecchiare dignitosamente. Sì, come quel valore tanto prezioso che avevano trasmesso ai loro figli. Stanno morendo, spaventati, sgomenti. Lasciano questo mondo senza osare disturbare nessuno. Se ne vanno senza la possibilità di un addio. Ma per figli e nipoti la loro dignità è e sarà sempre presente, nonostante l’inconsolabile mancanza di un addio!

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