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Lupo: protetto sì, intoccabile no!

Il lupo rientra tra gli animali protetti, ma la legge stessa prevede delle misure per arginarne la diffusione onde evitare spropositate conseguenze. In Ticino tale limite è stato con ogni evidenza raggiunto.

Il mondo contadino ha più volte lanciato l’allarme e segnalato la propria frustrazione per il proliferare incontrollato del lupo. Gli allevatori hanno di recente intrapreso un’azione davanti al Palazzo del governo, bollata da taluni come gesto esagerato che ha urtato la sensibilità della gente.

Ma ci rendiamo conto della situazione? Qualcuno una volta tanto riflette veramente sui sentimenti delle persone che da un giorno all’altro si trovano davanti agli occhi decine di pecore sgozzate da un lupo? Per quale oscuro motivo un lupo dovrebbe valere più di decine di pecore e capre? Non da ultimo, se gli ovini e quindi i contadini dovessero abbandonare le regioni di montagna, chi si occuperà della gestione del territorio, in particolare per frenare l’avanzata del bosco?

La questione lupo è oramai nota da anni ed è destinata ad aggravarsi se le preposte autorità non si decidono ad applicare gli strumenti a disposizione.

Nei recenti clamorosi casi ci sono volute settimane per stabilire la paternità della mattanza di pecore. L’ovvia ipotesi iniziale ha infine trovato puntuale conferma. Nonostante ciò, nell’ultima seduta il Consiglio di Stato ha ulteriormente tergiversato per effettuare approfondimenti giuridici quasi fosse in gioco la ridefinizione degli accordi sul commercio mondiale.

Come non comprendere lo sconcerto di chi arrischia quotidianamente di dover abbandonare la propria professione? È senza dubbio giunta l’ora di decidere l’abbattimento dei lupi problematici ovvero l’unica misura efficace nei casi eccezionali. Le pecore, contrariamente ai gatti, non hanno 7 vite…

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