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Senza argomenti, l’insulto

Zantonelli nel suo commento alla mia lettera in risposta a quanto pubblicato nella ‘Regione’ del 26 febbraio 2022 scrive: "Se ho capito bene, secondo il signor Guerra, in nome della ragion di Stato, bisognava far finta di niente. Come diceva Don Abbondio nei Promessi Sposi: ‘Il coraggio, uno se non ce l’ha, mica se lo può dare’".

Quando uno non trova argomenti per controbattere, fa capo all’insulto, come fa Zantonelli. Cito un fatto. A metà circa del 1940 si erano svolti combattimenti tra velivoli militari dell’esercito svizzero da un lato, e velivoli della Luftwaffe tedesca dall’altro. Dieci velivoli germanici abbattuti o costretti ad atterrare, tre velivoli svizzeri abbattuti. Uno dei piloti svizzeri deceduti era un cittadino di Lugano, Meuli. Il Municipio di Lugano il giorno dei funerali aveva chiuso le scuole.

Io ho posto la domanda: cosa avrebbe dovuto fare la Svizzera? Chiudere le fabbriche e mandare tante famiglie in miseria? Invece di rispondere a questa domanda Zantonelli risponde con l’insulto, vuol far dire a me quello che non detto. Zantonelli a proposito di respingimenti cita il rapporto Bergier che secondo lui riporta una cifra di 20’000. Zantonelli nel suo scritto del 26 febbraio dice: "La Svizzera politica, allora, gli Ebrei li respingeva a migliaia alle frontiere". Questa frase Zantonelli non la ripete nel suo commento del 22 marzo alla mia lettera.

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