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L’erba del vicino è sempre più cara

Venerdì 4 febbraio mi sono recato allo sportello multifunzionale del (ahimè) quartiere di Giubiasco per rinnovare la tessera che mi permetterà di consegnare gli scarti vegetali nei centri raccolta della Nuova (ma fino a quando sarà nuova?) Bellinzona. Ho scelto di rinunciare ad acquistare l’etichetta per il bidone, ritenendo spropositata la spesa che avrebbe comportato (100 franchi invece dei 30 dell’anno scorso).

Magari da buon ex Giubiaschese sono stato viziato dalla possibilità che avevo di consegnare gli scarti vegetali senza dover pagare nulla. Magari non ha senso ricordare che, in tempi remoti, noi giubiaschesi avevamo accettato di ospitare il termovalorizzatore (che nessuno voleva sul proprio territorio) anche perché allettati da ventilate agevolazioni sui costi di smaltimento dei rifiuti in genere... del resto siamo stati noi (io no) ad aver votato per la scellerata aggregazione buttando via questi e altri benefici.

Però pensare che quando appunto Giubiasco era Comune indipendente io (e tutti gli altri abitanti) non pagavo un centesimo (sia che esponessi il bidone, sia che portassi gli scarti ai centri raccolta). Che poi ho dovuto pagare 25 franchi per avere un timbro sulla tessera di riconoscimento per poter consegnare gli scarti al centro di raccolta e altri 30 per avere un’etichetta da applicare al bidone per potere approfittare della raccolta a domicilio (perché naturalmente sarebbe stato un delitto presentarmi al centro raccolta con il bidone etichettato senza aver pagato anche il timbro sulla tessera...).

Che oggi ho dovuto pagare 30 franchi per attivare sulla mia tessera il diritto a consegnare gli scarti vegetali nei centri raccolta fino a fine anno (notare che pagherei lo stesso anche se attivassi la tessera durante l’anno, immagino fino al 30 dicembre) e, se volessi continuare a beneficiare di un servizio che il Comune di Giubiasco mi offriva gratis, dovrei pagarne altri 100 (sempre per i medesimi motivi espressi sopra).

Non che non mi possa permettere la spesa, ma ho deciso di rinunciare all’etichetta. Poco male se per consegnare gli scarti vegetali magari userò l’automobile una volta in più e se magari tanti altri faranno lo stesso, il clima ringrazierà. Mi dispiace solo per le persone che, impossibilitate a fare altrettanto, dovranno far buon viso a cattivo gioco e comprare l’etichetta.

Né mi consola il fatto che il Municipio della “Nuova” Bellinzona non potrà aumentare il costo dell’etichetta senza modificare il regolamento per la raccolta dei rifiuti, perché leggendolo ho scoperto che potrà ancora aumentare il costo della tessera per la consegna fino a un massimo di 50 franchi... Sul raddoppio della tassa base per la raccolta dei rifiuti si sono già espressi altri più influenti del sottoscritto; quindi, non ho nulla da aggiungere.

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