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Pse, pura fantasia il diritto di prelazione come via di fuga

di Matteo Poretti, coordinatore dell’Mps del Luganese

Matteo Poretti, coordinatore dell’Mps del Luganese
(Ti-Press)
22 gennaio 2025
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Il Municipio di Lugano è in seria difficoltà sul Pse. Per tentare di coprire la scelta del partenariato pubblico privato (Ppp) che piomberà le finanze cittadine nel corto e medio termine e per salvarsi la faccia, l’Esecutivo luganese le sta inventando tutte, aiutato da una comunicazione spesso falsa o imprecisa. La settimana scorsa Foletti e compagnia hanno annunciato l’intenzione di procedere al riscatto dell’Arena sportiva quale prova della propria lungimiranza, facendo risparmiare alla città 34,5 milioni nei prossimi tre decenni.

Lungimiranza un corno. Si tratta di una scelta che cerca di spostare l’attenzione dall’irresponsabilità fondamentale di aver fatto ricorso agli investitori privati, sottraendo questa somma alla voragine finanziaria che si è aperta. Foletti ha poi annunciato anche il riscatto della Torre Est. Fantasie. L’accordo di Ppp non prevede il diritto di riscatto per la Torre Est e il Blocco servizi. Badaracco, sulle colonne de ‘laRegione’ di martedì 21 gennaio, ha dovuto correggere il tiro: non si tratta di riscatto ma di un normale diritto di prelazione. Opzione scontata soprattutto perché il terreno sul quale sarà costruita la Torre Est è di proprietà della stessa città…

Nell’articolo, ‘laRegione’ ha colto l’occasione per sottolineare come il Movimento per il socialismo (Mps) si fosse sbagliato nel definire l’affitto della Torre Est una scelta senza “vie di fuga”: proprio il diritto di prelazione ne costituirebbe invece una. In realtà tra il diritto a un riscatto e il diritto di prelazione c’è una differenza abissale. Nel primo caso, un soggetto che vuole comprare un bene ha il diritto di farlo senza poter essere limitato od ostacolato. Nessuno può impedire alla città di Lugano di riscattare l’Arena sportiva e il Palazzetto dello sport, poiché tale diritto è contenuto nel contratto Ppp e può essere esercitato entro una certa data. Nel secondo caso, il soggetto che volesse acquisire una proprietà (in questo caso la città di Lugano) non può imporre nulla al detentore dell’immobile (Ubs): ha solo il diritto di essere colui al quale il proprietario dovrà sottoporre una proposta di vendita se e quando deciderà di vendere. In altre parole, la città non ha alcun diritto soggettivo di diventare proprietaria della Torre Est (né del Blocco servizi), se Ubs non deciderà di vendere, offrendo così una “via di fuga”.

Ma perché Ubs dovrebbe vendere la “gallina dalle uova d’oro” che il Municipio, nel 2021, le ha messo generosamente fra le mani? Il super-affitto della Torre Est al quale il Municipio ha legato mani e piedi la città di Lugano è in effetti la questione centrale. L’accordo di Ppp prevede che la città pagherà a Ubs 2,05 milioni di franchi per l’affitto della Torre Est (al quale si aggiungono 233’280 franchi di parcheggi) e 1,11 milioni franchi di affitto per il Blocco servizi. Un totale di oltre 3,4 milioni di franchi. Tali cifre vanno confrontate con la somma di poco più di 1,22 milioni pagati dalla Città nel 2021 per l’affitto delle sedi dei servizi amministrativi e della polizia. Una differenza di oltre 2,17 milioni di franchi che la Città pagherà in più rispetto alla situazione attuale. Tutto è possibile. Ci chiediamo solo per quale ragione Ubs dovrebbe rinunciare a un affare così redditizio. Ci pare che, al momento, la “via di fuga” da un contratto di affitto futuro assai gravoso per la città sia pura fantasia…