L’incendio scoppiato il 2 gennaio in un box dei magazzini comunali di Bellinzona fa riflettere. Perché non operare una scelta strategica che può valorizzare un quartiere pregiato? La vecchia struttura, situata al centro del quartiere Vela in una zona dal potenziale urbanistico e architettonico interessante, rappresenta un nodo critico per lo sviluppo del borgo. La domanda è chiara: è giusto mantenere in quella posizione un’area destinata a magazzini, o è il momento di pensare in grande e restituire quello spazio alla comunità?
La zona è tra le più pregiate del Bellinzonese. Non si tratta di un semplice lotto urbano, ma di un’area che potrebbe diventare il fulcro di una nuova visione per la città. Bellinzona, con le sue mura medievali e i suoi castelli patrimonio Unesco, il centro medievale, viale Stazione, il quartiere San Giovanni, il viale Guisan con la BancaStato, le scuole Nord, piazza Mesolcina, via Motta con lo stadio e la sua piazza, la scuola media 1, il bagno pubblico con gli annessi impianti sportivi e il viale Franscini, è già un simbolo di bellezza e cultura.
Anche il quartiere Vela s’inserisce in questo quadro e la zona che ospita i magazzini ne potrebbe diventare il fulcro. Un intervento mirato potrebbe trasformarla in un polo multifunzionale che risponda alle necessità della comunità: spazi per eventi, sedi per associazioni locali, aree con appartamenti protetti per i cittadini più fragili o una nuova casa anziani di cui c’è carenza. Un investimento in questa direzione significherebbe non solo dare nuova vita a uno spazio urbano strategico, ma anche creare crescita, coesione sociale e opportunità economiche. Rappresenterebbe un segnale forte per la città. Non si tratterebbe solo di una scelta urbanistica, ma di una dichiarazione d’intenti: Bellinzona che investe sul futuro, sulla cultura, sulla socialità. Inoltre, in un contesto storico in cui le città sono chiamate a ripensare lo sviluppo in chiave sostenibile, questa operazione avrebbe anche un impatto positivo sul piano ambientale e sociale. Uno spazio centrale ben progettato potrebbe diventare un luogo di incontro, di scambio e di crescita per tutte le generazioni.
Quanto ai magazzini, come avviene in molte altre città svizzere, potrebbero essere trasferiti in una sede più periferica, anche per ottimizzare la logistica. A Zurigo, Ginevra e Lugano i servizi urbani hanno trovato soluzioni efficaci in aree meno centrali, garantendo così maggiore efficienza operativa e, al contempo, valorizzando il cuore delle città per progetti di alto profilo culturale e sociale. Bellinzona, con la sua posizione strategica e il suo forte legame con la comunità locale, ha tutte le carte in regola per seguire questo esempio.
La possibile volontà di bonificare i magazzini comunali non riguarda solo l’amministrazione, ma tutta la cittadinanza. È fondamentale avviare un dibattito pubblico, coinvolgere esperti, associazioni e cittadini per definire insieme la destinazione futura di quest’area. Ogni grande progetto nasce da una visione condivisa, e Bellinzona ha l’opportunità di dare vita a qualcosa di unico. È tempo di agire. Bellinzona merita di vedere valorizzato ogni angolo del suo territorio. Bonificare i magazzini non è solo un atto necessario, ma un gesto di coraggio e lungimiranza. La città ha bisogno di spazi che parlino di futuro, di cultura e di comunità. Restituire alla cittadinanza quell’area sarebbe un primo passo verso una Bellinzona ancora più viva, inclusiva e protagonista.