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Un doppio ‘sì’ per coniugare responsabilità e solidarietà

La comunicazione dei premi di cassa malati, per molti cittadini, è diventata un’angoscia.
Una famiglia con figli, di solo premio di base, deve pagare importi attorno ai 15’000 franchi l’anno. Per il ceto medio, questo vuol dire destinare ca. 2 mesi di stipendio al pagamento del premio di cassa malati. Soprattutto negli ultimi anni il peso dei premi di cassa malati sul bilancio domestico ha assunto dimensioni abnormi. Aumenti del 9/10% annuo, per la maggior parte delle persone, sono semplicemente insostenibili.
Il meccanismo di sussidi ticinese consente una buona protezione delle persone più fragili, ma si tratta di un sistema sempre più sotto pressione. Proposte di riduzione dei sussidi sono costantemente all’ordine del giorno del Gran Consiglio.
D’altra parte, non si intravede alcun serio tentativo di ridurre i costi del sistema sanitario, tra i principali responsabili dell’aumento dei premi di cassa malati. Negli ultimi 10 anni i salari sono aumentati del 6%, i costi sanitari del 31% (cinque volte tanto!).
L’Assemblea federale, nella quale sono incistate le più disparate lobby (magari anche legittime, non sempre trasparenti), sembra incapace di porre un freno alla deriva dei premi di cassa malati. Alcuni politici teorizzano oramai apertamente una limitazione dell’accesso alle cure sanitarie, “ovviamente” in base alla capacità finanziaria del paziente. L’esperienza ha dimostrato che questo sistema, senza cambiamenti profondi, è destinato al collasso.
Il popolo svizzero, il prossimo 9 giugno, ha la possibilità di decidere due importanti principi in ambito di salute pubblica. Votando sì all’iniziativa “Per premi più bassi – Freno ai costi nel settore sanitario” gli attori del sistema sanitario saranno chiamati a una gestione della spesa sanitaria più responsabile. Già oggi, con un po’ di buona volontà, si potrebbero risparmiare 6 miliardi di franchi l’anno senza compromettere la qualità delle cure. Votando sì all’iniziativa “Per premi meno onerosi”, si stabilirà il principio di civiltà secondo cui una persona non può pagare più del 10% del proprio reddito in cassa malati. Inoltre, dato che i 2/3 dei sussidi saranno finanziati dalla Confederazione, il Canton Ticino riceverà da Berna quasi 400 milioni di franchi in più di contributi alla riduzione dei premi di cassa malati. Un doppio ‘sì’ il 9 giugno permette di coniugare responsabilità e solidarietà e rappresenta una risposta forte, in grado di smuovere un sistema sempre più impantanato e iniquo. Per questo motivo sostengo e invito a sostenere le due iniziative popolari.

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