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Storni, i numeri e la sostanza

Il consigliere nazionale socialista Bruno Storni mi rimprovera di aver sbagliato i calcoli. È possibile che, non essendo un matematico come lui, qualcosa mi sia sfuggito. Tuttavia, per noi più delle percentuali conta la sostanza, ossia il sussidio inopportuno ad Ofima, i deflussi minimi e i benefici insufficienti alle valli.

Ofima ha chiesto un sussidio di 1’530’000 franchi al Cantone per la riattazione della sede a Locarno. Un sussidio di circa un milione di franchi era stato richiesto anche alla Città, che ne aveva concesso solo ventimila. In Commissione della gestione ne stiamo discutendo. Il relatore, che si è già dichiarato favorevole, è Fabrizio Sirica, copresidente del Partito socialista. Centro e Lega sono (per ora) gli unici che si sono detti contrari, ma risultano essere in minoranza. Il motivo è semplice: questo contributo è inopportuno in quanto dovrebbe venir devoluto a enti o privati che non hanno soldi, non a chi fa grandi utili. Storni dovrebbe perciò chiarirsi con il relatore e il suo partito.

Nel febbraio del 2019, dopo anni di impegno, sono stato relatore del messaggio sui deflussi minimi. Durante l’analisi del dossier avevo segnalato per iscritto al Dipartimento del territorio e al suo direttore la fragilità giuridica della loro proposta. La risposta fu a dir poco deludente e il risultato disastroso è lì da vedere. Ofima e Ofible, sfruttando quella falla legislativa interposero ricorso, vincendo di fronte al Tribunale. A farne le spese fiumi, pesci e valli ticinesi, che sono rimasti in secca e a beneficiarne restano gli azionisti d’Oltralpe.

Il 2035, dopo ottant’anni di sfruttamento, sarà una data storica, in quanto ci saranno le prime riversioni degli impianti della Maggia, oggi amministrati da Ofima. Attualmente è pure allo studio l’innalzamento della diga del Sambuco, un progetto strategico per il cantone e Aet. È quindi giunto il momento per le zone sfruttate e depauperate delle loro preziose risorse di ottenere quello che gli spetta. Questo deve avvenire già come prima contropartita al Sambuco. Visto che l’impresa si preannuncia in salita, le comunità delle valli hanno bisogno del sostegno concreto di coloro che credono in una giusta distribuzione e nella giustizia. Speriamo quindi di poter contare anche sull’aiuto del consigliere nazionale Storni e del suo partito.

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