I dibattiti

Le parole sono importanti

I post su Facebook che evocano gli spari contro i nomadi a Balerna nel 2004, solo l'ultima uscita di una lunga catena

(Ti-Press)

È notizia di questi giorni, in Gran Bretagna il premier Rishi Sunak ha licenziato la sua ministra dell'interno Suella Braverman, falco della destra più oltranzista, qualificatasi per attacchi di stampo xenofobo e razzista.

Come si comporteranno i leader dell'Udc nostrana, Marco Chiesa e Piero Marchesi, con i “prodi fucilieri” di Balerna che intendono portare in dote alla costituenda sezione democentrista del paese tutto il loro entusiasmo, la loro determinazione, esprimendo con oscena fierezza tutta la loro solidarietà e ammirazione per chi nel 2004 esplose due colpi di arma da fuoco contro una roulotte di zingari e invitando, o meglio incitando a ripetere quel gesto criminale, questa volta contro i migranti, contro gli ospiti dei centri d'asilo?

E come si comporteranno i cittadini di Balerna a questi energici richiami, a questi indomiti difensori del patrio suolo, dei nostri valori, pronti a combattere con le armi vere i “nuovi invasori”, ritenuti responsabili di tutte le nostre difficoltà, di tutti i nostri guai?

Troppe volte nella storia abbiamo visto come è facile passare dalle parole ai fatti. David Grossman (scrittore israeliano), in occasione dell'assassinio di Ytzhak Rabin avvenuto nel 1995 per mano di un estremista di destra scrisse:

"Gli spari arrivano solo alla fine di una catena di parole violente, di provocazioni e insulti, di adesivi deliranti. Chissà se i sobillatori di strada, gli appassionati di provocazioni capiranno che al termine di una catena di questo genere ci sarà sempre un qualcuno con un'arma in pugno pronto ad aggiungere un micidiale punto esclamativo a tutte le parole echeggianti nelle loro orecchie".

Le parole sono importanti.

Ps: Ieri, martedì, in serata è giunta una nota della sezione Udc di Balerna che ha preso le distanze dall'autore dei post sciagurati. Autore che si è prontamente dimesso dal partito (sic.). Questo non cambia però di una virgola il contenuto e il tono della conversazione avvenuta su Facebook. Ciò che è successo è solo l'ultima deriva di una campagna portata avanti nei confronti di stranieri e immigrati. È solo il termine di una lunga catena.

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