laR+ I dibattiti

Caro Arrigoni, i problemi si affrontano, non si minimizzano

L’obiettivo è chiaro: l’urgenza è ora il ballottaggio e non certo le legittime preoccupazioni della popolazione. È piuttosto evidente che gran parte dei politici federali, presidenti di partito in primis, non conoscano la situazione di insicurezza e di degrado pubblico causato dai finti asilanti a Chiasso. E questo è stato proprio il j’accuse di Marco Chiesa nei loro confronti: “Nessuno di voi (presidenti) vivrebbe oggi a Chiasso”, ha affermato durante un dibattito televisivo in Svizzera tedesca. La frase ha fatto arricciare il naso al sindaco Arrigoni, che non reagisce tuttavia alle invettive della copresidente del Partito socialista, che subito rimanda tutta la responsabilità di quanto sta succedendo sul Plr e sulla gestione di Karin Keller-Sutter. Neppure una parola sulle affermazioni dei suoi concittadini che nero su bianco, in un articolo sul Blick apparso qualche giorno dopo, denunciano il fatto che molti migranti offendono e importunano gli avventori di un noto ritrovo, oppure sulle dichiarazioni del vicepresidente della commissione di quartiere centro che sostiene che i genitori non portano più i bambini al parco giochi, confermando che la gente ha paura. Niente neppure sulla signora del chiosco che afferma che molti migranti sono già ubriachi la mattina. Sottoscrivendo pubblicamente le recriminazioni di chi vuole che il Ticino non sia abbandonato e che non si tratti dei soliti discorsi da bar. Il sindaco contesta invece la denuncia ai presidenti di partito, ribadendo che Chiasso sia ben altro, come ad esempio la recente inaugurazione della mostra dedicata a Fortunato Depero e Gilbert Clavel, come tante altre attività che il Comune offre ai suoi cittadini. Intendiamoci, ho particolare stima per il collega sindaco Arrigoni, apprezzo il suo impegno e quello dei colleghi nel cercare di amministrare la cittadina con le enormi difficoltà e sfide che la caratterizzano. Ma relativizzare un problema tanto serio, quanto preoccupante, quale l’esplosione della criminalità perpetrata dai finti asilanti e l’aumento dell’insicurezza per i cittadini residenti, non fa certamente gli interessi della città di confine. D’altronde i numeri parlano chiaro: negli ultimi due anni gli interventi di polizia per reati commessi dai finti asilanti sono più che raddoppiati, il disperato appello della commissione di quartiere che chiede un incontro con le Autorità perché “A Chiasso la gente ha paura, c’è chi non esce di casa” non è un’invenzione del consigliere agli Stati che in tutti modi vuole che questo stillicidio termini. Per rimanere nel partito del sindaco, Moreno Colombo – ex sindaco e candidato del Plr al Consiglio nazionale che ha preso a cuore la causa del borgo – ha ancora recentemente ribadito la necessità di interventi da parte della consigliera federale Baume-Schneider, rilanciando che “sarebbe ingiusto far pagare il costo di 530 interventi di polizia ai cittadini del Basso Mendrisiotto. L’incontro del 6 novembre con la consigliera federale sarebbe l’occasione per il Comune di consegnarle direttamente la nota spese”. Pare evidente che Arrigoni e i giovani consiglieri comunali di Chiasso, che attaccano Marco Chiesa, minimizzino la vox populi e il grande impegno delle forze dell’ordine, sembrano l’orchestra del Titanic, che continuava a suonare con il sorriso sulle labbra, anche quando l’acqua iniziava a bagnar loro le ginocchia.

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