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A Berna per salvare il clima (e le mucche svizzere)!

Il prossimo 30 settembre parteciperò alla Manifestazione nazionale per il clima a Berna perché lo ritengo un atto civico efficace. Nel 2019 eravamo in 100'000 davanti a Palazzo federale e la politica non poté ignorare il messaggio della piazza. A distanza di quattro anni, i passi intrapresi rimangono tuttavia insufficienti. Per questo motivo è importante tornare a chiedere giustizia climatica e che i principali responsabili si assumano le loro responsabilità.

La questione della responsabilità riguarda anche il settore agricolo. Affermazione scontata? Non per tutti. Su LaRegione dell’8 agosto, Giovanni Berardi diffonde una fallacia contenuta in un rapporto dell’Unione svizzera dei contadini (una fonte non propriamente indipendente), con l’intento di dimostrare che “l’allevamento bovino svizzero non concorre ad aumentare il riscaldamento climatico”.

Insomma, ci volevano gli studi dei lobbisti per azzerare… non le emissioni di gas metano di cui l’allevamento bovino è responsabile, ma tout court le sue responsabilità. Peccato che si ometta di considerare che l'obiettivo urgente è la riduzione delle emissioni, non il raggiungimento di un equilibrio ai livelli attuali. Se il numero di bovini non diminuisce, non diminuirà nemmeno la concentrazione di metano, che in Svizzera costituisce il 12% dei gas a effetto serra, per l’83% proveniente dall’agricoltura.

L’intento di coloro che, sempre più spesso, ricorrono a fallacie argomentative in riferimento al clima, è chiaro. Minimizzare. Sviare. Rallentare la messa in atto delle soluzioni. Funziona altrettanto bene mettere in cattiva luce chi propone le misure necessarie: persone che “urlano”, che hanno “idee strampalate”. Oppure si ridicolizzano i problemi: L’NO2, potente gas climalterante emesso dai concimi azotati, diventa uno spassoso “gas che fa ridere”. Infine si può suscitare ilarità con qualche battuta su peti e petomani…

Fa pure riflettere che si definiscano “deleteri piani di abbattimento” le proposte di diminuire il numero di bovini. Deleteria è in realtà l’enorme produzione intensiva di carne che sta distruggendo le risorse del pianeta.

Giovanni Berardi, sindaco, granconsigliere e candidato al Consiglio nazionale, ci ha così offerto inconsapevolmente uno spunto per riflettere su un certo modo di intendere la politica. Di fronte alla gravità della crisi climatica, come cittadini dobbiamo svegliarci e pretendere di più da chi ci rappresenta. Dobbiamo ricordare loro che hanno grandi responsabilità nei nostri confronti e nelle decisioni che riguardano il futuro di tutta la società. Ciascuno di noi deve assumersi le proprie responsabilità, ma prima di tutto è indispensabile che la classe politica abbia il coraggio di dire la verità senza condizionamenti di parte.

È per questo motivo che sarò a Berna il prossimo 30 settembre: per chiedere alla politica di affrontare la crisi climatica con maggiore rettitudine e senza farci perdere altro tempo! Non dovesse farlo, nemmeno le mucche svizzere si salveranno.

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