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Migrazione: un’altra narrazione è possibile

La convivenza con i richiedenti l’asilo è stata, e lo è tuttora, uno dei temi più discussi dell’estate, nella cittadina di confine.
A seguito della strumentale propaganda politica da parte della destra nostrana, nasce l’esigenza etica di porci la problematica sotto un'altra visione, cercando se possibile soluzioni più adeguate che possono approfondire la questione cercando di rendere la convivenza tra residenti e migranti il più integrata e inclusiva.
Abbiamo osservato, attraverso articoli di lettori, o interrogazioni partitiche, che la stampa ha dedicato al tema, una criminalizzazione indiscriminata e generica definendo alcuni gruppi etnici come finti, falsi, delinquenti.
Siamo a conoscenza in effetti che alcuni richiedenti, ma in minima parte, sono stati soggetti di consumo di alcol eccessivo e taccheggio. Questo però non dovrebbe far venire meno lo spirito di accoglienza e solidarietà di fronte a persone che bussano alle nostre porte cercando un avvenire migliore.
Le proposte che la destra mette in campo sono: inasprimento delle leggi sull’asilo, con limitazione della libertà individuale pure per chi non commette nessun reato, in contraddizione con i principi fondamentali del nostro stato di diritto (ridurre gli orari di apertura dei centri come fossero carceri).
A questo modello vogliamo contrapporre altro: misure di integrazione e inserimento sociale attraverso, per esempio, lavori di pubblica utilità, senza ovviamente omettere il rispetto delle leggi e dell’ordine pubblico.
Un altro esempio potrebbe essere quello di trovare delle misure di collaborazione e sostegno attivo con i Centri al fine di creare una buona gestione e convivenza nei centri stessi e sul territorio del Mendrisiotto.

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