laR+ Votazione 18 giugno

Emancipiamoci dagli sprechi!

Il punto è questo: con un sì alle urne il 18 giugno abbiamo la possibilità di emanciparci da tecnologie arcaiche e infrastrutture inefficienti che non solo inquinano, ma sprecano anche risorse e generano costi esorbitanti per la popolazione. Un plebiscito positivo non basterà certo a salvare il clima, ma permetterà di creare una base legale per catalizzare l’innovazione e rafforzare la sicurezza energetica del nostro Paese. Annualmente spendiamo 8 miliardi (!) di franchi per importare combustibili fossili dall’estero. Tanti soldi gettati alle ortiche e che, se investiti sul nostro territorio, potrebbero avere delle ricadute positive per il tessuto economico svizzero. Qui interviene la Legge sull’innovazione (la scelta lessicale è consapevole): gli avversari parlano spesso di costi, ma non lo fanno mai con la dovuta lungimiranza. La controproposta indiretta all’iniziativa per i ghiacciai, oltre a promuovere soluzioni tecniche con un basso impatto sul clima, prevede in effetti generosi incentivi per la sostituzione di impianti di riscaldamento energivori e il risanamento ecologico degli edifici. La pianificazione di commesse nel lungo termine darà nuovo impulso al settore dell’edilizia e la promozione di settori ad alto valore aggiunto tecnologico accompagnerà aziende innovative nella loro fase di crescita. L’entrata in vigore della Legge andrà anche a beneficio di proprietari immobiliari e inquilini. I primi riceveranno un sostegno finanziario per la sostituzione dei sistemi di riscaldamento vetusti (a olio combustibile, a gas ed elettrici), mentre i secondi beneficeranno di minori costi accessori grazie a un consumo più efficiente. A favore della popolazione, dell’ambiente circostante e dell’economia, il 18 giugno votiamo sì alla Legge sul clima e l’innovazione.

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