I dibattiti

Finanziamento galleria di Moscia, tutti gli errori della Cit

Bruno Storni
(Ti-Press)

L’incomprensibile rinuncia a chiedere il sussidio federale per la galleria Moscia Acapulco ad Ascona e chiamare invece alla cassa i Comuni, giustificata su queste pagine dal presidente della Commissione intercomunale dei trasporti (Cit) Paolo Caroni, richiede diverse puntualizzazioni.
Caroni e la Cit hanno deciso di addossare ai Comuni la galleria già diverso tempo fa; Caroni in persona aveva fatto la spola nel 2018 nei vari Municipi asserendo che la Confederazione non paga quindi per forza devono pagare i Comuni.

Obiettivo messa in sicurezza

L’errore fondamentale è stato di voler giustificare la galleria solo per la messa in sicurezza del tratto stradale, quando per ottenere direttamente il sussidio federale avrebbero dovuto presentare un progetto d’insieme che oltre alla Galleria prevede la sistemazione della strada attuale per promuovere la mobilità dolce e il trasporto pubblico che nella situazione attuale sono fortemente penalizzati. Progetto d’insieme da Programma d’agglomerato (Pa) che non avrebbe trascinato in basso la valutazione come pretende Caroni.

La strada non è nell’agglomerato

Che il tratto stradale non sia nell’agglomerato è totalmente falso! Se Avegno (sussidio per fermata bus) o San Nazzaro (idem) sono nel Pa non si capisce come una strada ad Ascona non dovrebbe trovarsi nell’agglomerato del Locarnese!

Mancava un progetto di massima

Anche la giustificazione che non c’è un progetto di massima e quindi non si poteva presentare alla Confederazione è una frottola. Nel 2019 era stato presentato il messaggio per la progettazione approvato dal Gran Consiglio nel 2020, quindi ben prima l’inoltro del Pa alla Confederazione (settembre 2021). Inoltre se proprio non bastava per metterla in priorità A, cioè progetto maturo per inizio dei lavori dal 2024 al 2028, si poteva inserire in priorità B. Ora si dice che potrebbe andare in cantiere nel 2026, quindi era da priorità A! Da notare che anche nel messaggio del 2019 si insisteva che l’opera non era sussidiabile dalla Confederazione e che dovevano pagarla interamente Comuni e Cantone. Proprio un chiodo fisso!

Il discorso cambia a livello politico

Anche la giustificazione di Caroni sull’interpretazione politica del Consiglio nazionale è sbagliata. Il Consiglio nazionale potrà decidere di finanziarla seguendo la prassi dei casi precedenti, cioè se si tratta di un’opera facente parte di un Pa che l’esame della Confederazione ha bocciato. Il Parlamento può recuperare l’opera e decidere di sussidiarla. Caroni e la Cit invece la galleria non l’hanno neanche inserita nel Pa presentato alla Confederazione, che non ha potuto esaminarla e quindi a Berna formalmente non esiste.

La mia proposta di sussidiare la galleria presentata alla Commissione che a maggioranza l’ha accolta, malgrado la procedura non corretta, rischia comunque di non passare alle Camere perché è arrivata direttamente in Commissione senza essere stata presentata nel Pa. Se invece Caroni e Cit avessero inserito la galleria nel Pa e la valutazione tecnica fosse stata negativa, il suo recupero in Parlamento sarebbe stato praticamente sicuro visto come è andata in Commissione e nel caso Oberburg del 2019.

Concludo ricordando che Caroni e Cit, con questo pasticcio stavano regalando 30-40 milioni alla Confederazione pagati dai Comuni e Cantone. Senza il mio intervento, interpellanza, ricorso Gordola e proposta commissionale, sarebbero già andati. Adesso stiamo facendo il possibile per recuperali. Come già richiesto, anche a fronte della recente misera valutazione generale del Pa, è ora di cambiare nella Cit: il presidente Caroni, che non è più municipale, ceda il posto.

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