Il ricordo

Claudio Pollini

La Valle Maggia
(Ti-Press)

Nei giorni scorsi abbiamo salutato per l’ultima volta l’amico Claudio Pollini abitante a Minusio. Aveva operato per tantissimi anni quale cavista di beola a Riveo in Vallemaggia, nell’azienda di Famiglia Roberto Pollini e figli. Uomo simpatico, schietto, allegro, dalla battuta facile, non lo si può dimenticare, anche per la sua sbarazzina testa riccioluta. Quando pubblicavo articoli sulle tematiche che ci stavano care non mancava di mandarmi un messaggio, due righe di apprezzamento e di commento positivo. Un vero Signore in tutto e un imprenditore che ha illustrato la nostra Vallemaggia, il settore delle cave e la nostra economia. Alla fine degli anni Ottanta era stato, tra l’altro, tra i promotori del Centro dell’Artigianato di Cevio, ora Centro culturale Silene Giannini. Apprezzatissimo il suo impegno, la sua passione, l’amore per il dialetto. Ne è testimone limpido e schietto il libro che aveva pubblicato nel 2004, con quattro ristampe: "A mi i m’à insegnaa inschi. 1’113 espressioni in dialetto 1’113 traduzioni in italiano" (Tipografia Verbano, 6600 Locarno). Di questo tuo diletto ne abbiamo parlato nei giorni scorsi all’incontro di MontagnaViva con lo scrittore capriaschese Gabriele Quadri "parlando di dialetto" a Odogno di Tesserete.

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