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Lezioni dal nucleare civile Usa

Nella recente pubblicazione di Spazio Libero sui quotidiani, Alberto Siccardi torna a parlare di nucleare, citando i reattori in costruzione nella centrale di Vogtle, in Georgia (Usa), come esempio che la Svizzera dovrebbe seguire e invitando il lettore a informarsi sull’edificazione di centrali nucleari nel mondo. La costruzione dei reattori di Vogtle è iniziata nel 2013 e le due unità dovevano essere connesse alla rete nel 2017-18, ma lo saranno probabilmente solo quest’anno. Il loro costo preventivato era di 14 miliardi, ma diversi imprevisti l’hanno fatto esplodere a 34 miliardi. Questi dati sono forniti dalla World Nuclear Association, un’associazione internazionale che promuove l’energia nucleare e sostiene le aziende che compongono l’industria nucleare mondiale. Nel suo rapporto sullo stato dell’industria nucleare del 2022 scrive: "Evidence continues to emerge that reveals the enormous scale of the Vogtle project failure", che si può tradurre con "continua ad emergere l’evidenza che rivela le enormi proporzioni del fallimento del progetto di Vogtle". Continua poi facendo notare che, per garantire la conclusione del progetto, lo Stato si è fatto garante per 12 miliardi di prestiti, ciò che non succede sovente da quelle parti, dove è il libero mercato a gestire i giochi. A queste condizioni è evidente che gli investitori privati non ci credono più. Un’occhiata alla storia recente del nucleare statunitense aiuta a capire meglio il loro scetticismo. Negli ultimi 30 anni gli Usa hanno visto la connessione alla rete di solamente tre unità di produzione nucleare: Comanche Peack-2 con un tempo di costruzione di 221 mesi (dati IAEA), Watts Bar-1 con 272 mesi e infine Watts Bar-2 con un tempo effettivo di costruzione di 250 mesi. Simili tempi di costruzione causano impressionanti aumenti di costo che solamente lo Stato può assorbire. Si è così arrivati alla situazione dove, nel trentennio considerato, 13 reattori sono stati messi fuori servizio e solamente due reattori della generazione 3+, dal design approvato dall’autorità nel 2005, sono in costruzione. Una situazione difficile da comprendere sapendo che quel tipo di reattore, l’AP1000, è considerato dagli esperti come molto innovativo e il più sicuro al mondo, risultato di un programma di sviluppo e prove che ha richiesto 1’300 anni-uomo di risorse. Il suo fabbricante, l’americana Westinghouse, figura tra i maggiori produttori mondiali con 89 reattori costruiti, ha 4 reattori di quel tipo in esercizio in Cina, ma in patria negli ultimi decenni è riuscita a installarne solamente due. Come mai? La questione merita di essere approfondita prima di avventurarsi nel "nucleare subito" richiesto a gran voce dall’Udc.

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