I dibattiti

Riforma sui medicamenti, un primo passo necessario

(ti-press)

Il dibattito e le critiche sulla riforma dei medicamenti lanciati recentemente sui media nazionali sono un esempio lampante che, purtroppo, mostra bene perché ad ogni tornata di comunicazione dei premi malattia tutti si lamentano ma da anni le soluzioni restano in stallo in attesa di… improbabili soluzioni ancora migliori.

Intanto è noto a tutti che il mercato della sanità svizzero si contraddistingue per prezzi dei farmaci di gran lunga e inspiegabilmente superiori ai nostri Paesi vicini. Anche la quota di generici è molto bassa e non rispecchia di certo la volontà di contenere i costi decantata regolarmente dagli attori del sistema. E così non sorprende che nel frattempo il capitolo "medicamenti" si sia issato in termini di spesa al primo posto e concorre al 20% dei costi da coprire con i premi delle casse malati in Svizzera. Negli ultimi mesi, sotto l’egida del Dipartimento degli interni, curafutura (con Swica), l’associazione dei farmacisti pharmasuisse, la Fmh e l’associazione degli ospedali H+ hanno elaborato un compromesso.

La soluzione è costruita sul fatto noto che i margini di vendita dei medicamenti su prescrizione inducono ad incentivi tutt’altro che virtuosi. Infatti, l’ammontare del guadagno al momento della vendita al paziente-assicurato dipende direttamente dal prezzo del farmaco. In altre parole, oggi farmacisti e medici guadagnano di più se vendono i farmaci costosi e meno se propongono quelli più economici. Non sorprende quindi la tendenza a prescrivere o vendere farmaci più costosi e nemmeno la quota di generici molto bassa. Appare ovvio che per interrompere questo meccanismo e incrementare la vendita di farmaci generici o biosimilari è opportuno dissociare il margine di vendita dal prezzo di fabbricazione del prodotto. La soluzione elaborata fa un passo essenziale in questa direzione. Il potenziale diretto di risparmio annuo della riforma conclusa e benedetta dal ministro della Salute è di circa 60 milioni di franchi svizzeri. La correzione dell’incentivo problematico attraverso l’uso più frequente di generici e biosimilari porterà successivamente ulteriori risparmi milionari a tre cifre. Si tratterebbe di un primo, importante e soprattutto concreto passo nella correzione dei margini. Di fronte ai costi e dunque ai premi crescenti non vediamo motivi per non attuare al più presto questo accordo condiviso e compiere finalmente un passo nella giusta direzione. Invece di pensare a nuove riforme, alcune cerchie tentano ora di rimettere in discussione questo piccolo progresso argomentando che alcuni farmaci su prescrizione medica, relativamente poco costosi oggi, aumenterebbero di prezzo. Questo è parzialmente vero, e si spiega con la necessità di "livellare" i margini, incentivando la vendita proprio di prodotti più a buon mercato. La critica trascura però che, ad esempio, per le persone affette da malattie croniche le riduzioni sarebbero molto importanti. E soprattutto ignora che nell’ammontare globale della spesa dei medicamenti si assisterebbe ad una riduzione significativa, che si ritroverebbe anche a livello di premi per i cittadini.

Chi oggi suona la grancassa delle critiche, promettendo fantomatiche riforme alternative nemmeno abbozzate che condurrebbero a risparmi decuplicati, gioca sporco. Il sistema sanitario ha bisogno di passi concreti. Il tempo delle promesse è finito. Il fatto che la soluzione elaborata poggi su una mozione approvata dal Parlamento 14 anni fa (!) dice tutto. E spesso, si sa, il meglio è il nemico del bene.

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