I dibattiti

Ponte di Lumino, la verità sul credito bocciato dal Cc

Il Plr replica alle spiegazioni del sindaco e alle critiche mosse dalla presidente sezionale del Centro insieme al capogruppo in Cc

Davide Biondina
(Ti-Press)

In risposta all’articolo apparso su ‘laRegione’ lo scorso 13 dicembre e alle spiegazioni fornite dal sindaco di Lumino Nicolò Parente, a nome del gruppo Plr faccio alcune doverose precisazioni. Quanto riportato sul rifacimento del ponte in via Rampighetta non corrisponde al vero. Le opere di premunizione dai pericoli naturali di Lumino non hanno infatti subito alcuna battuta di arresto, come ha invece voluto far credere ai lettori il sindaco. Al contrario, il Consiglio comunale, dando fiducia al rapporto di maggioranza delle commissioni Edilizia e Gestione votato nella seduta del 12 dicembre, impone ora al Municipio di proseguire celermente con un progetto risolutivo e sostenibile.

L’esecutivo ha infatti commesso un grossolano errore di valutazione, facendo progettare un’opera irrealizzabile e dal costo esorbitante. Ciò a conti fatti ha fatto perdere tempo prezioso a tutti, comprese le famiglie che attendono di beneficiare di questa importante opera di protezione. I punti problematici che hanno impedito di accettare il messaggio municipale possono così venire riassunti: il Municipio ha chiesto un credito di 650’000 per progettare ed eseguire i lavori; l’Ufficio cantonale dei corsi d’acqua, che sussidia le opere, non si è però dichiarato disposto a sussidiare tale importo e quanto sin qui progettato, ritenendo che l’intervento dovrebbe costare al massimo circa 300’000 franchi.

Questo aspetto, non trascurabile, ha imposto al legislativo di applicare il rispetto degli articoli 13 della Legge organica comunale e 24 del Regolamento della gestione finanziaria dei Comuni. Queste norme legali impongono ai legislativi di esprimersi su progetti definitivi, i quali devono possedere una variazione massima di spesa pari a più o meno il 10%. In questo caso non ci si è trovati di fronte a un progetto definitivo, essendo il progetto, come spiegato in precedenza, da rivedere. Inoltre lo scarto tra la cifra proposta e quanto si andrà verosimilmente a spendere è di ben il 110%. Il Municipio si è inoltre scordato che il Consiglio comunale, lo scorso aprile, aveva già votato un credito di 73’000 franchi per la progettazione definitiva proprio di quest’opera. A seguito di ciò il Cc avrebbe voluto e dovuto esprimersi su un progetto definitivo, in linea con quanto preventivato dal Masterplan. Inoltre la maggior parte delle famiglie toccate dell’opera ha espresso sostegno a favore di quanto votato dal legislativo: questo dimostra che il voto ha anche espresso una sensibilità popolare che dovrebbe far riflettere il Municipio.

A Cavalli e Della Bruna diciamo che...

Il Plr richiama inoltre l’attenzione sulle gravi e infondate accuse mossegli da due esponenti de ‘il Centro’ di Lumino, la presidente sezionale Marianna Cavalli e il capogruppo Damiano Della Bruna, nell’articolo apparso il 22 dicembre sempre su ‘laRegione’. I due puntano il dito contro il Plr accusando alcuni suoi esponenti di, citiamo, "improvvisarsi esperti a scapito della sicurezza degli abitanti". Come scritto prima, nulla di tutto ciò è realmente avvenuto, al contrario si è cercato di porre rimedio a un’impostazione errata e lacunosa data dal Municipio.

In questo contesto accusatorio, evidenziamo poi un episodio preoccupante, avvenuto poco meno di due anni fa, nei mesi che hanno preceduto la devastante alluvione che il 7 agosto 2021 ha colpito l’abitato di Lumino. In quel periodo alcuni tecnici cantonali e degli esperti incaricati dal Comune avevano ritenuto opportuno agire in tempi rapidi per ripulire due riali che sovrastano l’abitato di Lumino da tronchi e alberi sradicati che ostruivano in maniera parziale gli alvei. Una mozione presentata dal Plr andava proprio in quella direzione. Ma nello stesso periodo l’allora gruppo Ppd ha tentato di posticipare detti lavori urgenti, poi in effetti rimasti in sospeso. E pochi mesi dopo, i due torrenti sono esondati. La presenza di legname è stata giudicata dagli esperti intervenuti dopo l’alluvione una delle concause dell’evento. Viste le infondate accuse mosse da Cavalli e Della Bruna, riteniamo doveroso suggerire ai due consiglieri comunali di farsi un esame di coscienza su chi ha effettivamente contribuito a mettere a repentaglio la sicurezza dei cittadini di Lumino ergendosi a esperto, e su chi, per contro, cerca di difendere in maniera onesta e costruttiva gli interessi della popolazione tutta.

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