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Mala tempora currunt

Ecco servito il regalo di Natale ai ticinesi.

Il preventivo presentato dal CdS votato dal Gran Consiglio passa da 79 a 216 Milioni di Franchi e non parliamo del gioco del Monopoli.

L’aver considerato che la Bns avrebbe versato 137 mio., quando già registrava una perdita d’esercizio di 95 miliardi, è stato perlomeno un azzardo. (Pur avanzando tutte le riserve del caso).

Ciò che più è stucchevole è la leggerezza con cui questa notizia viene divulgata.

Ricordo che esiste l’obbligo di rientro entro il 2025 cosa che mi appare a dir poco impossibile. È giunta quindi la dolorosa ora dei tagli ma attenzione, non saranno sufficienti le forbici si dovrà lavorare di motosega e tutti sanno quanto sia pericoloso utilizzare questo attrezzo.

Non vorrei che a farne le spese, ancora una volta, siano gli ultimi e la classe media che già sono sotto pressione per: gli aumenti dei premi di cassa malati, l’aumento dei costi energetici, l’aumento dei tassi ipotecari e l’inflazione.

Forse è venuto il momento di chiamare alla cassa chi ha goduto di benefici fiscali.

Modestamente suggerirei, prima di tutto, di prorogare al 2027 l’obbligo di rientro del 2025 questo renderebbe più credibile l’operazione dei tagli che forzatamente si dovranno fare.

Auspico inoltre che dalle prossime elezioni cantonali esca un Gran Consiglio che abbia un occhio di riguardo per le classi più deboli.

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