laR+ I dibattiti

Il Ps che mi piace

Mi lascia alquanto perplesso dover constatare il modo in cui il dibattito interno del Ps sia stato enfatizzato dalla stampa. Non esiste un centralismo di tipo sovietico nel Ps. Niente di più falso. Credo anzitutto che sia ovvio e sano che in un partito si possa discutere, anche animatamente. La discussione deve essere però costruttiva sul serio, da parte di tutti, anche dalla piccola minoranza che vorrebbe che questo partito facesse e pensasse in un altro modo. Sta di fatto accadendo, da qualche tempo, che una evidente maggioranza del partito sia posizionata su una visione rossoverde, con proposte puntuali (per esempio la formula 2-2-1 votata dal Comitato cantonale). A una minoranza questa novità non piace: da qui le accuse di antidemocraticità sui social e le varie prese di posizione sui giornali, fino alle recenti dimissioni plateali di Roncelli, quando in realtà avrebbe dovuto rassegnarle al momento della sua sottoscrizione alla mozione Muschietti.

La strategia utilizzata da Mirante, Muschietti e Roncelli è quella di tenere vivo il loro soliloquio ottenendo visibilità sui media, facendo credere che la direzione Ps sia intimidatoria con chi la pensi diversamente e screditando la decisione del Comitato cantonale e della Conferenza (197 voti favorevoli e 17 contrari). Spero che al Congresso di novembre emerga nettamente la voglia di prendere distanza da tutta questa tossicità e si decida di andare avanti come democraticamente si è stabilito, con la voglia di cambiare e con una visione nuova e pulita, senza scorie.

Un grande grazie a Laura e Fabrizio per il lavoro fatto.

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