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Imposta di circolazione: una lotta di quartiere

Dispiace ogni tanto vedere come la politica non riesca a unirsi in modo compatto a favore di una proposta, quando chiaramente questa è giusta ed equilibrata. Mi sembra che a volte si perda di vista lo scopo ultimo delle iniziative politiche, ovvero il benessere del cittadino.

Fare a gara per proporre la soluzione al problema che pretende di essere migliore (anche se tale non è) solo per non darla vinta al partito antagonista, non fa altro che alimentare il malcontento della popolazione, la quale ritengo non sia così disattenta e pur si accorge quando i partiti cercano solo visibilità.

Sono quindi stupito nel vedere come sono andate le cose nel corso degli ultimi mesi riguardo all’imposta di circolazione, discussa prima dell’estate in Gran Consiglio e oggi portata finalmente in votazione. Tra colpi bassi e attacchi poco coerenti, oggi possiamo finalmente dire la nostra andando a votare e mettere, mi auguro, un punto finale a questa ingiustizia: in Ticino abbiamo le imposte di circolazione più alte della Svizzera (come i premi di cassa malati).

La proposta da sostenere alle urne è una sola, quella originaria, promossa alcuni anni fa da oltre 12’000 firme, in opposizione al prelievo ingiustificato di un’imposta troppo cara e ingiusta, come è oggi l’imposta di circolazione.

Collaborare è la parola giusta e per questo spero che prevalga il buonsenso e venga sostenuta questa proposta valida, ovvero l’iniziativa "Per un’imposta di circolazione più giusta", la quale permetterebbe a noi tutti di pagare un po’ meno e compensare i rincari che in questi mesi stiamo subendo a causa della guerra e della pandemia. D’altro canto non vanno penalizzati gli automobilisti, coinvolti nella maggioranza della popolazione, per far quadrare i conti del Cantone.

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