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PoLuMe aggraverà l’inquinamento

Per ridurre l’inquinamento atmosferico in Ticino due sono le strade da percorrere: da un lato il ricorso a provvedimenti tecnici in grado di diminuire le emissioni alla fonte, dall’altro la riduzione dei consumi (p.es. i chilometri percorsi in auto) e dunque indirettamente la riduzione delle emissioni complessive.

Questo concetto è scritto nell’introduzione del "Rapporto sulla qualità dell’aria in Ticino nel 2021", recentemente pubblicato dal Dipartimento del territorio.

Purtroppo lo stesso Dipartimento, con il Consiglio di Stato, promuove il progetto PoLuMe di potenziamento dell’autostrada a sei corsie tra Lugano e Mendrisio e spinge esattamente nella direzione opposta, quella dell’aumento del traffico stradale e quindi dell’inquinamento.

Non è un caso che finora dal Mendrisiotto si siano levate solo voci contrarie al progetto: i momò sono confrontati oramai da decenni con il peggior inquinamento atmosferico della Svizzera e con le conseguenze che ne derivano in termini di qualità di vita e di malattie respiratorie e cardiovascolari.

Non bisogna illudersi sui progressi della tecnica automobilistica: in futuro circoleranno sempre più veicoli elettrici che produrranno polveri sottili non dal motore, ma attraverso l’abrasione degli pneumatici e dei freni. Da notare che le automobili elettriche sono nettamente più pesanti di quelle con il motore tradizionale e di conseguenza usurano maggiormente gli pneumatici, producendo più grandi quantità di polveri sottili (sta studiando il problema anche l’Empa, il Laboratorio federale di prova e ricerca dei materiali).

PoLuMe intende agevolare il traffico autostradale aumentandone la capacità, ma più strade vuol dire a medio e lungo termine più traffico. Per dare prospettive migliori a noi momò, e soprattutto ai nostri figli e nipoti, bisogna smettere di far inghiottire sempre più territorio da strade e autostrade.

Come? Riduciamo il traffico individuale motorizzato, per esempio potenziando il trasporto pubblico e i posteggi "park and ride", spingendo sulla mobilità aziendale (di cui già esistono in Mendrisiotto esempi virtuosi: car pooling, navette aziendali ecc.) e promuovendo il telelavoro.

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