laR+ I dibattiti

Finiamola con la logica binaria

Sono sicuro che il Signor Franco Celio – che su laRegione di venerdì 4 marzo ha commentato la replica del Partito comunista firmata dal sottoscritto – al contrario di quanto lasci intendere, è invece bene a conoscenza dell’esistenza della nostra organizzazione, avendo condiviso i banchi del parlamento Cantonale per più anni con il Pc e avendone anche trattato spaccati di storia come in occasione, per esempio, del suo articolo sulla figura di Gaby Antonini.

Sono altresì convinto che, se davvero ne avesse avuta l’intenzione, un grande appassionato di storia come lui sarebbe stato certamente in grado di portare argomentazioni più interessanti e concrete di "l’Urss si è dissolta" – ne sono ben consapevole - e "Putin ha stracciato la tessera del Partito Comunista".

Forse a essere davvero "pericoloso" – per riprendere nuovamente il suo testo – è invece proprio questo clima di logica binaria, per cui quando si osa sollevare anche solo un dubbio in merito ai motivi più profondi per cui si sia arrivati a ciò (senza per questo dimenticarsi di condannare la guerra come strumento risolutivo) ecco che allora si viene prontamente inseriti nel campo nemico e trasformati in pericolosi nostalgici, agenti del Cremlino e amenità simili. È accaduto in questi giorni in tutta Europa a personalità ben più autorevoli della mia e fino a ieri perfettamente inserite nel campo liberale. Tutte colpevoli di avere semplicemente ribadito che a una guerra ci si arriva per progressivi scivolamenti, che è quindi costituita da numerosi antefatti, fra cui appunto quello fondamentale dell’espansionismo Nato. Sono certo che non avrà insegnato ai suoi allievi che lo scoppio della Prima guerra mondiale fosse da ricondurre principalmente all’attentato di Sarajevo.

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