I dibattiti

Le stonature del Pronzini

In politica si dice che ormai si deve accettare di tutto. Io credo invece che ci siano ancora dei limiti invalicabili. Della buona educazione e del rispetto, prima di tutto delle istituzioni.
Il granconsigliere del Mps Pronzini, nella seduta di martedì, commentando il decreto di non luogo a procedere deciso dal Procuratore generale (Pg) Andrea Pagani in merito ad un suo esposto per presunte malversazioni da parte dei Consiglieri di Stato ha detto: "il decreto del Pg non vale la carta su cui è stato scritto", "il Pg offende l’intelligenza di noi deputati", e ancora "Il Pg ha scritto delle baggianate". Poi ha abbandonato la sala.
Montesquieu (1689-1755) ricordava l’importanza dell’indipendenza dei tre poteri dello Stato e del rispetto dei rispettivi ruoli tra il potere esecutivo (Governo), il Legislativo (Parlamento) e il potere giudiziario (Magistratura e Tribunali). È estremamente importante che vi sia reciproco rispetto, non sudditanza, che non vi sia confusione di ruoli, che ognuno assuma le proprie responsabilità e svolga correttamente il proprio compito. Solo in questo modo si hanno istituzioni credibili e autorevoli.
Se invece permettiamo al singolo deputato, che nello specifico non risulta abbia particolari competenze, di sentenziare sulle valutazioni giuridiche del Pg allora capite bene che si arrischia di andare in corto circuito. Arriviamo alle sentenze di piazza di antica memoria.
Difendo fino alla fine la libertà di ognuno di esprimere la propria opinione. Ma quando il potere giudiziario decide, e il parlamento pur a maggioranza accetta le valutazioni espresse (e non è la prima volta), ritengo sia necessario pretendere rispetto e correttezza.
Abbandonare il parlamento quando fa comodo, quando altre volte lo si impegna in ore di discussioni sulla cui utilità si potrebbe spesso dubitare poiché sovente ripetitive, porta solamente a esasperare gli animi e soprattutto ruba tempo e denaro al cittadino preoccupato da ben altre priorità.
Questo sarebbe il nuovo che avanza? Questa la nuova sinistra a cui il paese vorrebbe dare fiducia per la crescita del paese e uscire dalla crisi?
Alle recenti elezioni comunali mi ha fatto piacere constatare che la maggioranza della popolazione non si lascia traviare così facilmente. 

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