Biasca

Immaginare Biasca

Vantarsi di quello che è stato fatto non ha senso! La fase progettuale del comparto Bosciorina è conclusa. Finito il lavoro dei politici ci si deve affidare ai tecnici. È un progetto complessivo di 30'500'000 di Chf. Il comparto scolastico comunale comprenderà le aule, due palestre, due sezioni di scuola dell’infanzia, la Bibliomedia. Non solo sarà luogo di trasmissione del sapere ma anche di aggregazione socioculturale in una società frammentata. La struttura crescerà, con i suoi fruitori, vicino alla casa per anziani. È la fotografia del presente.
Nel futuro bisognerà saper osare, e non solo per le scuole, affinché la spesa milionaria sia un investimento! Sì, per la formazione di donne e uomini che nei prossimi decenni saranno responsabili e protagonisti della gestione del bene pubblico di Biasca. E, perché lo diventino, non basterà formarli. Occorre pensare un borgo dal quale non vien voglia di scappare perché non è più bello viverci perché scollegato dal resto di un Cantone e le opportunità mancano. È fondamentale che nelle Tre Valli ci sia crescita sostenibile: culturale, sociale, economica e di coscienza ambientale.
Il futuro poi è legato al contesto cantonale e nazionale. Biasca ha un ruolo trovandosi naturalmente al centro di una Y (Leventina, Blenio, Riviera). Dovrà quindi giocarlo in modo forte e chiaro come polo regionale favorendo: lo sviluppo dell’agricoltura e delle attività primarie della regione, attività industriali ecocompatibili, attività di commerci e servizi per le tre Valli, cure e servizi sociali, la formazione (immaginiamo un liceo in valle ad esempio), strutture sportive e ricreative che siano complementari con quelle presenti legate allo sviluppo turistico. 

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