Capriasca

Capriasca: ridiamo linfa ai quartieri

Il comune di Capriasca conta oggi nove quartieri, ognuno con la sua storia, le sue tradizioni e, soprattutto, le sue particolari esigenze. Le due aggregazioni degli anni duemila, oltre a creare un comune con un’autonomia effettiva, hanno senz’altro permesso di giungere a un’unità territoriale, pianificatoria e organizzativa di più ampio respiro.
Le aggregazioni si sono però anche tradotte in un marcato accentramento dei servizi e delle infrastrutture pubbliche, ad esempio in ambito amministrativo e scolastico. Questo accentramento, seppur funzionale a una maggiore efficienza e sostenibilità, ha indubbiamente sottratto vitalità ai quartieri. Al tempo stesso, ha messo una certa distanza, non solo fisica, tra il cittadino e l’autorità comunale. Più volte, nella legislatura che sta per concludersi, è stato necessario intervenire per porre dei correttivi a prospettate misure che avrebbero ulteriormente svilito i quartieri.
Grazie all’impegno dei comitati di quartiere e alla sensibilità di alcuni consiglieri comunali, è stato ad esempio possibile mantenere tre piazze di raccolta del verde sparse sul territorio, preservare gli albi locali e garantire un trasporto scolari efficiente. Resta ancora molto da fare. Si spera dunque che chi sarà eletto sappia sempre tenere un occhio di riguardo per le frazioni, ascolti con attenzione le assemblee di quartiere (preziose “antenne” sul territorio) e abbia una visione per tutelare ognuna delle piccole realtà che compongono la “grande” Capriasca. Idee (decentralizzazione di alcuni servizi, sportello di quartiere, eventi culturali, ecc.) e spazi (Capriasca abbonda di stabili pubblici in disuso) ce ne sono.
Con sensibilità e buona volontà è senz’altro possibile tener meglio conto delle esigenze dei quartieri e dar loro nuova linfa vitale.

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