Lugano

Polo Sportivo, una pericolosa simulazione

Siamo tutti d’accordo nell’affermare che l’esperienza, in tutti i campi della vita, insegna molte cose. Una fra tutte è che per realizzare un qualsiasi progetto, ambizioso o meno, bisogna scegliere bene il percorso. Più il progetto è ambizioso, più il percorso sarà irto e segnato da ostacoli. Da qui la necessità di soppesare ogni passo.
Il progetto che più fa discutere in questo periodo è quello relativo al Polo Sportivo e degli Eventi della Città di Lugano. Un progetto ambizioso, sì, ma che indubbiamente porterà prestigio alla Città. In questo particolare momento, però, c’è chi è riuscito a gridare allo scandalo per l’accordo generale di partenariato pubblico privato (Ppp) sottoscritto dalla Città. Un accordo che tuttavia non si è materializzato dal nulla. Un accordo i cui contorni erano noti da tempo. Senza dover partire dagli albori del progetto, basta dare una lettura ai rapporti commissionali relativi ai due Messaggi Municipali (Mmn) precedenti quello alla base dello “scandalo”, per accorgersi che il contenuto del Ppp non deve e non può essere venduto, nel suo insieme, come una doccia fredda o un’imposizione del Municipio al Consiglio Comunale (Cc).
Le basi del Ppp, di fatto, sono state poste già nel 2017 (si veda il rapporto relativo al Mmn 9755, approvato da 43 Cc su 45) e i suoi contorni si sono ben delineati nel 2020 (si veda il rapporto relativo al Mmn 1047, approvato da 50 Cc su 57). Il Ppp, così come presentato oggi, non può oggettivamente stupire chi, soppesando i propri passi, ha approvato i Messaggi Municipali succitati. La simulazione di un fallo in zona Cesarini profuma di opportunismo politico ed è molto pericolosa. La Città rischia di perdere credibilità come partner pubblico per futuri Ppp e una squadra, la nostra squadra, rischia la retrocessione.

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