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Lavoro, povertà e sacrificio: i working poor

Giulia è una madre single che si sveglia ogni mattina con il peso della responsabilità sulle spalle. Lavora come commessa part-time presso un supermercato del Mendrisiotto, cercando di guadagnare abbastanza per mantenere la famiglia a galla. Nonostante le lunghe ore trascorse dietro alla cassa, il suo stipendio è appena sufficiente per coprire le spese essenziali. Per arrotondare, Giulia è costretta a fare le pulizie su chiamata nei fine settimana, sacrificando il poco tempo libero che ha con i suoi figli. L’impennata dei prezzi, l’aumento dei premi della cassa malati, dell’affitto e le condizioni di lavoro sempre più precarie non le permettono di alleviare lo stress psicologico con il quale è costantemente confrontata.
La sua storia è solo uno dei molti esempi delle sfide dei “working poor”, i lavoratori poveri, ticinesi. Queste vite silenziose sono il riflesso delle disuguaglianze sociali e delle difficoltà incontrate nel mondo del lavoro moderno.
Per affrontare questo problema, l’Unità di Sinistra, Socialisti e Verdi di Riva San Vitale organizza una conferenza pubblica sabato 16 marzo alle 10.30 presso lo Steger Center for International Scholarship. Due esperti ticinesi, la sociologa Angelica Lepori e l’economista Christian Marazzi, discuteranno delle radici della povertà e del lavoro precario in Ticino, esplorando soluzioni e politiche inclusive.
Come moderatore dell’evento e candidato al Consiglio comunale e al Municipio di Riva San Vitale, faccio appello a tutti i cittadini sensibili alla giustizia sociale a partecipare a questa mattinata di approfondimento e dibattito. Sono fermamente convinto che solo unendo le nostre voci possiamo sperare di cambiare la mentalità della nostra società e decostruire stigmi e pregiudizi che ci circondano quando parliamo di povertà.

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