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Un territorio devastato

Percorrendo il Ticino da nord a sud possiamo osservare che nel nostro cantone è un susseguirsi di cantieri. Il primo è quello del raddoppio del tunnel del Gottardo che servirà solamente al transito di veicoli a motore.

Il secondo grande cantiere è quello appena avviato nella campagna tra Castione e Claro, si tratta della costruzione delle nuove officine Ffs che dovrebbe essere in funzione dal 2026. Dopo di che inizierà lo smantellamento delle vecchie officine in città a Bellinzona. A poca distanza troviamo il cantiere del semisvincolo della città.

Attraversando il monte Ceneri ci si imbatte poi nel piano del Vedeggio dove i capannoni delle industrie crescono a vista d’occhio.

Proseguendo da Lugano a Mendrisio il caos e l’intasamento del traffico lasciano senza parole. Il progetto della terza corsia approvata da Berna sarà l’apoteosi della cementificazione che concluderà il nostro viaggio iniziato ad Airolo e finito a Chiasso.

Da non dimenticare anche il progetto del collegamento della A2 con l’A13 Bellinzonese-Locarnese già pronto per essere implementato in un futuro prossimo.

Si sta rovinando il nostro territorio per favorire il traffico motorizzato e inquinante. Dobbiamo fermare la devastazione del nostro cantone e proteggere l’ambiente in cui viviamo e in cui cresceranno i nostri figli e le nostre figlie.

Serve una pianificazione territoriale che permetta di salvaguardare il suolo, adattarsi ai cambiamenti climatici e prevenire la perdita di biodiversità.

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