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Libertà è partecipazione

“La libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione” cantava Giorgio Gaber nel 1972. Appartenente al genere “Chanson” (Canzone), questo brano (lo potete ascoltare trovandolo sulla rete) ha insito nella melodia stessa, oltre che nelle parole, il proprio significato e in fondo ci offre la possibilità di riflettere sulle imminenti elezioni. La melodia abbinata alle strofe, convulsa, veloce e accompagnata da rapidi strimpellii di piano, dà il senso del nostro affanno nella ricerca di una libertà percepita come potere quasi anarchico e senza regole. Invece, il ritornello, più lento e ragionato, ci propone il vero significato della libertà che è molto semplice: la libertà è partecipazione. Il richiamo alla democrazia diretta è ovvio ed esplicito. Si può essere veramente liberi se ci si sente attivamente partecipi della creazione di una società in cui le persone interagiscono prendendo le giuste decisioni per la comunità stessa. Una società però in cui non si delega semplicemente l’attività di governo a terzi, ma che implica una presa di coscienza collettiva che elevi donne e uomini al di sopra di interessi particolari e capace di richiamare all’impegno sociale e politico. Il voto del 2 aprile è un tassello importante. Che fortuna vivere in un Paese come il nostro dove ci è data la possibilità di essere coinvolti! Non sprechiamo questa porta aperta verso la libertà e come cantava Gaber: “La libertà non è star sopra un albero, non è neanche il volo di un moscone, la libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione”.

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