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Per una mobilità sostenibile

Il Ticino detiene uno dei tassi di motorizzazione più elevati della Svizzera con 0,63 auto per persona. La motorizzazione è in gran parte basata sui carburanti fossili, fonte di emissioni di gas a effetto serra e di inquinanti atmosferici nocivi. Inoltre il traffico è la causa principale dell’inquinamento fonico. Gli ingorghi sono quasi quotidiani e basta un incidente per paralizzare il cantone. E quindi è necessario un cambiamento che si articola su quattro assi cardine di intervento: sobrietà, alternative, riduzione dell’offerta di mobilità privata e riduzione delle esternalità.
La dispersione degli insediamenti va ridotta al minimo con uno sviluppo centripeto di qualità che limita gli spostamenti. Puntare sulla mobilità alternativa permetterà anche di recuperare superfici urbane preziose.
La mobilità sostenibile passa necessariamente dalla promozione della mobilità condivisa, sia essa pubblica o il car-pooling/sharing, e dalla mobilità dolce. Importante è potenziare sia le reti ferroviarie che quelle su gomma aumentando la capillarità, la frequenza e le capacità. Il prezzo degli abbonamenti deve essere ancora più attrattivo. Parallelamente ciclisti e pedoni devono diventare i veri protagonisti delle nostre zone urbane. Le biciclette elettriche hanno aperto nuovi orizzonti anche nelle regioni meno pianeggianti.
Sarà pure fondamentale abbandonare quei progetti di ampliamento delle capacità stradali che non faranno altro che generare ulteriore traffico (ad es. la terza corsia sulla A2 a sud di Lugano). Parallelamente nelle zone urbane andranno ridotti i parcheggi.
Infine sarà importante limitare gli effetti esterni del traffico motorizzato privato rimanente con ancora più zone a 30 km/h e il limite di 30 km/h notturno. La mobilità privata rimanente sarà elettrica.

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