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Quale futuro per Locarno e la sua regione?

Il Rapporto della Commissione economia della città di Locarno è lo spunto per una riflessione estesa all’insieme della regione. Esso evidenzia il ruolo centrale che rivestono la valorizzazione del territorio e la qualità di vita nell’ambito della promozione economica e demografica e le difficoltà derivanti dall’attuale frammentazione amministrativa e la conseguente necessità di riprendere il tema delle aggregazioni.
Le iniziative congiunte di Cantone, Comune e privati permetteranno di realizzare numerose opere che cambieranno il volto della città rendendola più attrattiva per gli abitanti, le imprese e il turismo: la valorizzazione del percorso Largo Zorzi-Rotonda e del comparto dell’ex macello, il Museo del territorio, il parco di Villa Balli in Città Vecchia, la piazza di Solduno, il comparto Globus e il rinnovo del Grand Hotel. Allargando il raggio possiamo aggiungere il comparto stazione a Muralto, la galleria tra Ascona e Brissago e la ciclopista della Vallemaggia. A questa lista avrei volentieri aggiunto un palazzo dei congressi, una passeggiata a lago da Ascona a Magadino e dei servizi igienici nelle zone delle gole di Ponte Brolla e degli altri punti di concentrazione di bagnanti.
Il ritardo nella realizzazione di queste opere ha impedito di approfittare pienamente dell’enorme potenziale pubblicitario creato dalle restrizioni di movimento durante la pandemia. Se guardiamo al futuro dobbiamo invece chiederci se i vari attori coinvolti disporranno singolarmente dei mezzi finanziari e delle competenze per sostenere progetti di tale portata. Il processo aggregativo è la via da percorrere. Nel frattempo occorrerà trovare altre forme di collaborazione tra i vari enti pubblici sul modello di quanto annunciato recentemente dai Comuni della Leventina.

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