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Futuro radioso per le valli: basta crederci

Credo che le nostre valli abbiamo un futuro radioso davanti, se sapremo congedarci dalla visione distorta che le vuole ridotte a parco giochi per la gente urbana, o cristallizzate in una specie di museo a cielo aperto.

Le mie radici sono nelle Tre Valli e nel Bellinzonese, per cui parlo di cose che conosco: so bene che i vallerani non vogliono essere messi sotto una campana di vetro – come se qualcuno, da fuori, dovesse proteggerli da sé stessi. Al contrario, la politica deve creare le condizioni affinché le regioni periferiche del nostro Cantone rimangano vitali.

Uno strumento per rilanciare l’economia delle regioni alpine ce lo offre l’ultima riforma fiscale cantonale, che dal 1º gennaio 2025 consentirà ai Comuni di applicare due moltiplicatori d’imposta diversi: uno per le persone fisiche e uno per le aziende.
Potremmo infatti immaginare un sistema perequativo rafforzato, che permetta ai Comuni più periferici di ridurre fortemente i loro moltiplicatori d’imposta per le aziende – e magari anche per le persone fisiche, come strumento per frenare (o invertire!) lo spopolamento.

Le nostre periferie potrebbero così attirare società innovative e "leggere", legate al mondo digitale, alle quali non servono grandi investimenti in logistica e personale. Ovviamente, per farlo bisognerà anche dotare rapidamente le regioni periferiche di una rete di telecomunicazioni all’altezza, come proposto dal Consiglio di Stato lo scorso anno – sempre che il Gran Consiglio faccia la sua parte.

Sono sicura che il futuro porterà con sé scenari positivi per tutto il nostro Cantone – e non solo per la parte già fortemente urbanizzata. Basterà che il futuro Parlamento abbia il coraggio di interpretare al meglio il mandato, percorrendo anche strade inesplorate per creare benessere in tutto il Ticino.

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