Estero

Netta sconfitta del Psoe in Estremadura mette in allerta Pedro Sánchez

Popolari e Vox superano il 60%: Psoe crolla e Sánchez annuncia mini-rimpasto e proroga dello scudo sociale fino al 2026

22 dicembre 2025
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La debacle socialista alle elezioni in Estremadura consolida l'avanzata della destra in Spagna e suona come un campanello d'allarme per Pedro Sánchez.

Il voto si è trasformato di fatto in un referendum punitivo per il Psoe, penalizzato dagli scandali che da mesi lo assediano. Un esito preoccupante in vista della "maratona" elettorale voluta dal leader del Partido Popular, Alberto Núñez Feijóo, in altre tre regioni nei prossimi sei mesi, per consolidare l'auspicato "cambio di ciclo politico" e forzare il capo dell'esecutivo progressista minoritario ad anticipare la fine della legislatura, prevista nel 2027.

Popolari e Vox hanno ottenuto in Estremadura oltre il 60% dei voti. Tuttavia, la governatrice uscente, la popolare María Guardiola, che ha ottenuto 29 deputati, uno in più rispetto al 2023, resta lontana dalla maggioranza di 33 seggi nell'Assemblea regionale e diventa ancora più dipendente da Vox, il vero trionfatore delle elezioni, passato da 5 a 11 seggi.

Dopo il peggiore risultato nella storica roccaforte socialista a sudovest della Spagna, con il Psoe crollato da 28 a 18 seggi, Sánchez corre quindi ai ripari su più fronti: innanzitutto con un mini-rimpasto dell'esecutivo e con la proroga dello "scudo sociale" a tutto il 2026, richiesta dagli alleati di sinistra. Il premier ha nominato la ministra per l'Inclusione e la Previdenza Sociale, Elma Saiz, portavoce del governo, mentre la delegata del governo in Castiglia-La Mancia, Milagro Tulón, è stata nominata ministra dell'Istruzione e dello Sport. Entrambe in sostituzione della ministra uscente, Pilar Alegría, candidata alle prossime elezioni regionali in Aragona l'8 febbraio.

Sul fronte degli alleati, il Consiglio dei ministri approverà domani un decreto per prorogare misure sociali, compreso il divieto di sfratti e il bonus energia per le famiglie vulnerabili, richiesto dal socio Sumar e dalla sinistra indipendentista basca, EH Bildu. Mentre, sul fronte interno, il leader socialista, deciso a resistere, ha rafforzato la segreteria organizzativa del Psoe con tre nuovi componenti dell'asse 'sanchista'.

"Il governo di coalizione progressista affronta questa fase con entusiasmo, rinnovata energia, determinato a difendere ogni iniziativa con la volontà di dialogo e con umiltà", ha dichiarato Pedro Sánchez dal Palazzo della Moncloa. Ma le critiche sono durissime: l'alleato Sumar lo accusa di "negare la realtà", Podemos di "portare il Paese fra le braccia dell'estrema destra". Le critiche interne hanno inoltre forzato le dimissioni di Miguel Ángel Gallardo da segretario socialista in Estremadura.