Estero

Salta l'intesa sulla manovra, Parigi verso una legge speciale

19 dicembre 2025
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"Rien ne va plus" in Francia. In un Paese che sfiora ormai i 3'500 miliardi di debito pubblico, equivalenti al 117,4% del Pil, deputati e senatori riuniti in commissione mista paritaria non sono riusciti a trovare un'intesa sulla legge di bilancio 2026.

L'assenza di accordo tra i due rami del Parlamento francese rende impossibile l'adozione di un budget entro il 31 dicembre, suscitando dure critiche nell'opposizione ma anche nel governo. Così Marine Le Pen attacca il premier Sebastien Lecornu per un "debito fuori controllo", mentre il segretario socialista, Olivier Faure, accusa la destra al Senato di "bloccare il Paese".

"Il governo prende atto" del fallimento delle trattative, scrive su X il premier, ringraziando tutti quei parlamentari che "hanno lavorato e ricercato, in buona fede, un compromesso ragionevole". Ma criticando "l'assenza di volontà di alcuni parlamentari di giungere ad un'intesa, come c'era da temere, purtroppo, da qualche giorno". Un riferimento neanche troppo velato all'ostruzionismo di alcuni deputati Républicains (LR) accusati di aver fatto fallire il compromesso. "In questo contesto - prosegue l'attuale inquilino di Matignon - riunirò, a partire da lunedì i principali responsabili politici per consultarli sul cammino da seguire per tutelare i francesi e trovare le condizioni di una soluzione".

Secondo fonti vicine a Matignon, Lecornu intende incaricare il Consiglio di Stato di preparare una legge speciale per garantire il funzionamento della macchina dello Stato anche in assenza di budget. In pratica si tratta di un testo tecnico che introduce una sorta di esercizio provvisorio. Le discussioni sulla manovra dovrebbero poi riprendere in parlamento a gennaio. Intanto, secondo l'Istituto nazionale di statistica, il debito pubblico della Francia ha raggiunto i 3'482,2 miliardi di euro alla fine del terzo trimestre 2025, un nuovo record in valore, equivalente al 117,4% del Pil. Il debito dell'Esagono, precisa l'organismo parigino, è cresciuto di 65,9 miliardi tra luglio e settembre, dopo un aumento di 70,9 miliardi nel trimestre precedente.

"Eccolo qui il bilancio degli 'pseudo-esperti' che rifiutano le soluzioni del Rassemblement National: il debito è fuori controllo. Il signor Macron farà pagare questo debito attraverso aumenti delle tasse. Solo il Rassemblement National avrà il coraggio necessario di risanare i nostri conti pubblici e gestire seriamente i soldi dei francesi", scrive su X la leader RN, Marine Le Pen, mentre il segretario socialista (PS), Olivier Faure, accusa i senatori di destra di aver "fatto la scelta di bloccare il Paese". Già ieri, fonti governative avevano criticato "il radicalismo di una piccola parte del gruppo Les Républicains (LR)" che "per motivi prettamente politici mette a rischio" l'intesa. Nei giorni scorsi, Lecornu è invece riuscito a portare a casa la parte del budget consacrata alla Previdenza sociale (Projet de loi de financement de la sécurité sociale, PLFSS) 2026. Un risultato non scontato e che non viene rimesso in discussione dall'odierno flop della finanziaria.