Il rapporto finale dell'inchiesta britannica durata nove anni e nota col nome di Operazione Kenova ha certificato, una volta per tutte, che la super spia di Londra infiltrata all'interno dell'Ira durante i Troubles, il sanguinoso conflitto nordirlandese conclusosi nel 1998, "ha commesso crimini della peggior specie possibile", tra cui torture e omicidi, ed è stato protetto, coperto e pagato profumatamente, per centinaia di migliaia di sterline, dai servizi segreti del Regno Unito.
Il dossier è un durissimo atto d'accusa contro l'operato dell'MI5 e dell''intelligence dell'esercito, rispetto al caso dell'agente chiamato in codice "Stakeknife", ma di cui sono in realtà note da tempo le generalità: si tratta di Freddie Scappaticci, figlio di italiani emigrati a Belfast, morto due anni fa in Inghilterra all'età di 77 anni.
"L'MI5 aveva automaticamente accesso a tutte le informazioni di Stakeknife e quindi era a conoscenza del suo coinvolgimento in gravi reati - si legge nel rapporto - come era noto il suo ruolo nell'Ira e nell'unità di sicurezza interna oltre al suo coinvolgimento nel rapimento e nell'interrogatorio di presunti agenti che furono poi assassinati".
L'unità dell'organizzazione paramilitare repubblicana era nota come "Nutting Squad" e Scappaticci è collegato a 14 omicidi e 15 rapimenti. Dal rapporto è emerso che i referenti dell'agente nei servizi britannici lo portarono fuori dall'Irlanda del Nord per due volte per una vacanza, pur sapendo che era ricercato dalla polizia.
Mentre operava come spia pagata dallo Stato gli è stato permesso di commettere gravi crimini per rafforzare la sua autorità all'interno dell'Ira. Crimini per cui non ha mai risposto davanti alla giustizia e anche dopo essere stato scoperto dai media nel 2003 riuscì a trasferirsi in Inghilterra.
Le famiglie delle vittime hanno chiesto piena verità sulla vicenda soprattutto alla luce del fatto che perfino nel rapporto pubblicato oggi la spia viene identificata solo come Stakeknife e non col vero nome di Freddie Scappaticci per la decisione criticatissima del governo laburista di Keir Starmer.