Estero

UE propone prestiti e uso asset russi per l'Ucraina

Due ipotesi per sostenere Kiev: prestiti UE e liquidità da asset russi congelati.

3 dicembre 2025
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La Commissione Europea ha avanzato due proposte legislative per sostenere l'Ucraina nel biennio 2026-2027. Le opzioni includono prestiti basati sul bilancio dell'UE e un 'Prestito di riparazione' che utilizza la liquidità delle istituzioni finanziarie europee che detengono asset russi immobilizzati nell'Unione.

Le proposte prevedono norme per impedire il ritorno degli asset a Mosca fino alla fine del conflitto, oltre a salvaguardie contro ritorsioni e rischi legali per Stati e istituzioni finanziarie. È prevista anche una modifica al Quadro finanziario pluriennale per supportare entrambe le ipotesi, che potrebbero essere utilizzate contemporaneamente.

La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha spiegato che i saldi di cassa derivanti dai beni russi immobilizzati nell'UE potrebbero essere trasferiti nello strumento del 'Prestito per le riparazioni'. Questi fondi sarebbero messi a disposizione di Kiev come prestito da rimborsare quando e se la Russia pagherà le riparazioni. La soluzione potrebbe essere istituita tramite votazione a maggioranza qualificata.

Von der Leyen ha sottolineato che la proposta tiene conto delle preoccupazioni del Belgio, prevedendo salvaguardie per ridurre i rischi. Ha inoltre affermato che l'UE intende sostenere l'Ucraina a lungo termine e invita la Russia a negoziare, sottolineando che il 'Prestito per la riparazione' aumenterà il costo della guerra per Mosca.

La presidente ha anche menzionato discussioni con l'amministrazione Trump riguardo all'uso degli asset russi, ricevendo reazioni positive e non escludendo la partecipazione di altri paesi extra-UE, come gli Stati Uniti.

Il commissario europeo all'economia, Valdis Dombrovskis, ha dichiarato che nell'UE sono presenti beni immobilizzati per 210 miliardi di euro, che rappresentano l'importo massimo del prestito proponibile. I fondi non verrebbero erogati in un'unica soluzione, ma modulati per rispondere alle esigenze dell'Ucraina, con una riserva di 45 miliardi di euro per rimborsare prestiti esistenti, evitando di aumentare l'onere del debito ucraino.