Estero

Tassa sugli zuccheri inclusa negli aumenti fiscali della manovra britannica

Previste anche imposte su immobili oltre 2 milioni di sterline e una nuova tassa sull'uso delle auto elettriche

25 novembre 2025
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Ci sarà anche un appesantimento della tassa su bevande e altri prodotti a base di zucchero fra le misure fiscali al rialzo della manovra finanziaria britannica d'autunno, la più temuta degli ultimi anni, che il governo laburista di Keir Starmer si appresta a illustrare domani nei dettagli per bocca della contestata cancelliera dello Scacchiere, Rachel Reeves. Lo rivelano le ultime anticipazioni della vigilia ai media.

In un quadro segnato dagli allarmi per un ulteriore buco di bilancio da coprire fra 20 e 30 miliardi di sterline (21-32 milioni di franchi), dalla crescita asfittica dell'economia, dai problemi persistenti legati al dopo la Brexit e da livelli d'inflazione superiori a tutti gli altri Paesi del G7, l'esecutivo intende presentare questo specifico provvedimento come un contributo alla salute del Paese - sulla scia dei moniti dell'Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) sull'impennata dell'obesità, soprattutto infantile - come sostenuto oggi dal ministro della Sanità Wes Streeting.

La ricaduta in termini di gettito di questo specifico intervento sarà comunque limitata e parziale rispetto alle necessità evocate. Così come quelle previste dall'innalzamento delle imposte sulle case di valore superiore ai 2 milioni di sterline e da una nuova tassa (sgradita agli ecologisti) sull'uso delle autovetture elettriche.

Mentre restano da chiarire le ipotesi di modifiche del sistema fiscale sui contributi previdenziali della National Insurance (versata da milioni di lavoratori) o sui tetti sulle aliquote. Misure che sembrano poter compensare solo in parte la retromarcia sulla criticatissima intenzione iniziale di Reeves di incrementare a pioggia - in violazione degli impegni elettorali - le percentuali sulla tassazione generale sui redditi per la prima volta da decenni.

Intenzione apparentemente revocata per cercare di frenare l'emorragia di consensi al Labour registrata dai sondaggi nei mesi scorsi, in accoppiata con alcuni paralleli ripensamenti in arrivo - indiscrezioni alla mano - sull'idea di nuovi tagli al welfare: al posto dei quali si profilano promesse di cordoni della borsa più larghi per alcuni specifici capitoli di spesa sociale.