D66 e Pvv in testa in un Parlamento frammentato; potrebbero servire fino a cinque partiti per la maggioranza, consultazioni iniziano martedì
Il premier uscente dei Paesi Bassi, Dick Schoof, non si aspetta che un nuovo governo sia formato prima di Natale. "Auguro a tutti il meglio, ma ne sarei sorpreso", ha dichiarato alla stampa all'apertura della riunione di gabinetto.
"Se si guarda ai risultati, la situazione appare piuttosto complicata", ha osservato Schoof, sottolineando che per raggiungere una maggioranza potrebbero essere necessari anche fino a cinque partiti. "È fondamentale trovare un accordo su ciò che si intende realizzare, assumersi le proprie responsabilità e farsi reciproche concessioni", ha aggiunto.
Il conteggio dei voti dopo le elezioni nel frattempo non è ancora concluso: restano da scrutinare i risultati di alcuni comuni e il voto dei circa 135mila olandesi residenti all'estero, di cui 90mila avrebbero espresso la propria preferenza. I liberal-progressisti del D66 guidati da Rob Jetten sembrano destinati a diventare il partito più numeroso del nuovo Parlamento: con 26 seggi, sono attualmente appaiati all'ultradestra del Pvv di Geert Wilders, ma lo precedono di circa 15mila voti.
Chi tra il D66 e il Pvv risulterà il più votato avrà il compito di avviare la formazione del nuovo governo e potrà nominare una commissione esplorativa. Il primo passo è previsto per martedì, quando i leader dei partiti incontreranno il presidente della Camera, Martin Bosma, per dare ufficialmente inizio alle consultazioni.
Il D66 e i cristiano-democratici del Cda di Henri Bontenbal puntano a un governo ampio che includa il Vvd (liberale conservatore) e l'alleanza laburisti-verdi del dimissionario Frans Timmermans. Il Vvd tuttavia esclude di poter entrare in un governo con il ticket di sinistra e spinge invece per un esecutivo di centrodestra, con l'ingresso della destra conservatrice del JA21 guidata da Joost Eerdmans e possibilmente il Bbb (partito dei contadini).
Anche se l'ultradestra di Wilders dovesse confermarsi come il partito più votato, Schoof ritiene che alla fine sarà il D66 a prendere l'iniziativa nelle consultazioni, poiché tutti i principali leader politici hanno escluso qualsiasi collaborazione con il sovranista. "In ogni caso, spetta al Pvv affrontare la questione".