Estero

Cina pronta al dialogo sulle terre rare ma difende i controlli all'export

Pechino descrive le restrizioni come misura per la sicurezza globale e si dichiara disponibile al confronto sui controlli con tutte le parti dopo le critiche dell'Ue

15 ottobre 2025
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La Cina è pronta a "rafforzare gli scambi e il dialogo" sulle terre rare, ma ha difeso gli ultimi controlli all'export come "misura di protezione della sicurezza globale", in risposta al responsabile del Commercio dell'Ue, Maros Sefcovic, che ha definito "ingiustificate" le restrizioni, sollecitando una risposta sul tema.

Le misure, ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri Lin Jian nel briefing quotidiano, "mirano a salvaguardare meglio la pace mondiale e la stabilità regionale e a rispettare gli obblighi di non proliferazione e altri obblighi internazionali, e sono inoltre in linea con le pratiche internazionali".

La disponibilità al dialogo, ha aggiunto Lin, è comunque "con tutte le parti sui controlli delle esportazioni di terre rare per garantire la sicurezza e la stabilità delle catene industriali e di approvvigionamento globali". I leader cinesi hanno "chiarito la loro posizione" sulle ultime politiche.

La Cina è il principale produttore mondiale di minerali utilizzati per realizzare magneti essenziali per l'industria automobilistica, elettronica e della difesa, settore più preso di mira da Pechino.

Sulla possibilità che l'Ue decida di obbligare le aziende cinesi a cedere tecnologia alle aziende europee se vogliono operare a livello locale, ipotesi ventilata sempre da Sefcovic sul modello seguito in passato da Pechino con l'Ue, Lin ha replicato che "la Cina, in linea di principio, sostiene le aziende cinesi ed europee nella cooperazione commerciale e negli investimenti in linea con i principi di mercato per ottenere vantaggi reciproci e risultati vantaggiosi per entrambe le parti".

Tuttavia, Pechino "si oppone alle violazioni delle norme dell'Organizzazione mondiale del commercio (WTO) e al trasferimento forzato di tecnologia, si oppone alle interferenze nelle normali operazioni commerciali e si oppone alle pratiche protezionistiche e discriminatorie in nome del rafforzamento della concorrenza", ha concluso il portavoce.