Il ministro israeliano critica l'iniziativa francese, teme ripercussioni sui negoziati di Sharm el-Sheikh e denuncia doppi standard
Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar critica su X la nuova iniziativa di Parigi, che prevede di tenere domani una riunione sul futuro di Gaza, definendola "inutile e dannosa come le precedenti", soprattutto "nel momento delicato dei negoziati di Sharm el-Sheikh", bollandola come "un tentativo del presidente Macron di distogliere l'attenzione dai suoi problemi interni a spese di Israele" e sperando che "la mossa del governo francese non danneggi i negoziati critici per la liberazione degli ostaggi, come accaduto in passato". Sa'ar accusa inoltre la Francia di "ipocrisia straordinaria" per i doppi standard usati su Ucraina e Israele.
Secondo il ministro israeliano, il fatto che la cosiddetta Dichiarazione di New York, promossa da Francia e Arabia Saudita all'Assemblea generale dell'ONU, riceva un riconoscimento simile al piano Trump "dimostra un tentativo di ostacolarne l'attuazione".
Sa'ar ha poi definito "particolarmente provocatoria" la decisione di invitare governi "apertamente ostili a Israele, come quello di Sánchez", a discutere delle questioni israeliane. "I partecipanti possono discutere di ciò che vogliono - ha aggiunto Sa'ar - ma nessun accordo su Gaza potrà essere raggiunto senza il consenso di Israele".
Concludendo il post, ha accusato la Francia di "ipocrisia straordinaria", ricordando che Parigi aveva coniato il principio "Il futuro dell'Ucraina non può essere deciso senza l'Ucraina". "Un altro esempio di doppi standard - ha scritto il ministro - ribadendo: 'Nulla su Israele senza Israele. Israele non accetterà l'internazionalizzazione del conflitto'."